Auguri mamma! (e teniamo alta la guardia contro chi la Festa della Mamma vuole vietarla)




Il politicamente corretto continua a fare strame della cultura occidentale mascherandosi dietro parole come tolleranza, lotta alle discriminazioni e inclusione sociale. Non bastavano i divieti contro le tradizioni cristiane, dai presepi ai canti natalizi nelle scuole “bannati” perché offenderebbero i non credenti o i fedeli di altre religioni. Non bastava quella decisione di un ospedale inglese che ha imposto al personale sanitario di sostituire l’espressione “mamme in stato di gravidanza” con il più neutro e indifferenziato “persone in stato di gravidanza”. Adesso, tocca anche alla Festa della Mamma.

A Melbourne, in Australia, il preside di una scuola ha chiesto a insegnanti e studenti di sostituire una delle ricorrenze più celebri, la Festa della mamma, appunto, con la più “inclusiva”, tanto per cambiare, “Giornata internazionale delle famiglie”. Idem in Canada, dove gli studenti di una scuola primaria sono tornati a casa con una letterina dell’istituto in cartella, in cui si informava i genitori che sarebbero state eliminate ricorrenze come la Festa della mamma e quella del papà, in nome del rispetto della “diversità”, dei bambini con genitori single o di quelli presi in adozione da coppie gay.

Va detto che i genitori degli studenti, dal Canada all’Australia, si sono ribellati, hanno protestato indignati contro le autorità scolastiche, nel caso australiano impedendo al preside di proseguire sulla strada della nuova giornata internazionale delle famiglie. Una reazione agli eccessi del pensiero dominante che dimostra come i recinti della tradizione, quelli che proteggono i valori della nostra cultura, in qualche modo ancora tengono, non sono venuti giù completamente. Ma quanto tempo passerà prima che divenga un’offesa pubblica festeggiare il giorno della mamma?

Il caso australiano e quello canadese segnano dei pericolosi precedenti: ci sono persone che hanno tolleranza zero per la famiglia tradizionale e vorrebbe azzerarla come tanti altri simboli della società in cui siamo cresciuti. Sono gli stessi pronti a barattare soldi in cambio di figli, gli alfieri della “maternità surrogata”, come la chiamano, sfruttare il corpo di una donna povera, e di una madre, pagata magari in qualche Paese del terzo mondo per garantirsi un bambino ma soprattutto la soddisfazione dei propri desideri sulla pelle di qualcun altro.

Così teniamo alta la guardia per impedire che follie come il divieto di celebrare la Festa della Mamma possano dilagare. E oggi diciamo: Auguri, mamma!

di Elena de Giorgio

Fonte: https://www.loccidentale.it

Una risposta a “Auguri mamma! (e teniamo alta la guardia contro chi la Festa della Mamma vuole vietarla)”

  1. Anna ha detto:

    E non pensate invece che sia anche un’offesa per chi non è mamma?Un oltraggio a chi per svariati motivi non è riuscita a diventare mamma…..Idem per la festa del papà……

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