Presidio e raccolta nazionale di firme per il diritto dei genitori ad educare i propri figli. In Spagna c'è già la proposta di legge sulla transfobia, con i corsi gender obbligatori nelle scuole, multe stratosferiche per le scuole private che non li somministrassero ai propri alunni e tante altre simili amenità dittatoriali...

Pronti a fare quel che serve per difendere un principio non negoziabile: la libertà di educazione




Il 25 giugno, in viale Trastevere 76, a Roma, davanti alla sede del Ministero Della pubblica istruzione (MIUR), 300 persone hanno partecipato al presidio per la libertà di educazione. Era un presidio simbolico, al quale si prevedeva partecipassero circa 50 persone, compresi i rappresentanti delle varie associazioni. Invece c’erano persone da Treviso, Palermo, Brescia, Verona… e ovviamente da Trieste.

Complice il poco traffico, siamo arrivati con diverse ore d’anticipo, e abbiamo approfittato per farci un’idea delle persone che sono venute. Alcuni si sono organizzati in più giorni, altri, come noi, hanno fatto andata e ritorno in giornata, a costo di un po’ di stanchezza. Chi ha potuto, ha portato anche i figli, che nell’attesa hanno giocato a pallavolo, contendendosi l’ombra degli alberi che fronteggiano il Ministero dell’ Istruzione. Coppie. single, neonati, adolescenti, nonni… tutti sotto il sole cocente, tra sorrisi, bandiere e volantini usati come ventagli.

Tutti, pronti a fare quel che serve per difendere un principio non negoziabile: l’educazione.

 

Il Manifesto per la libertà di educazione

Proprio nei giorni in cui su Vita Nuova veniva ribadita l’imprescindibilità di questi principi (http://www.vitanuovatrieste.it/senza-principi-non-negoziabili-non-si-va-da-nessuna-parte-una-discussione-con-marina-del-fabbro/), queste persone hanno voluto sostenere il Manifesto per la libertà di educazione (lo si può leggere a pagina 6 di questo numero di Vita Nuova). Il documento è stato redatto dal Comitato Difendiamo I Nostri Figli, sottoscritto da varie altre associazioni e consegnato presso il MIUR al tavolo tecnico per le Linee guida del comma 16. Le Linee guida, dovrebbero arginare la diffusione di ideologie come il gender nelle scuole, dato che il contestatissimo comma 16 era invece facilmente strumentalizzabile per questo scopo. Come contraltare, il Manifesto propone il consenso informato preventivo, l’esonero per chi non lo concedesse e l’attività alternativa per chi non partecipa a un progetto non condiviso.

Obiettivi altissimi? No, anzi, la traduzione pratica di diritti elementari già riconosciuti sia a livello internazionale che nazionale, ma che rischiano di essere disattesi, come sappiamo, dalla nuova normativa o dalla sua strumentalizzazione.

 

Una raccolta nazionale di firme

Per questo, il comitato DNF  ha lanciato contemporaneamente una raccolta firme nazionale (link: http://www.citizengo.org/it/35380-difendi-liberta-di-educare-i-tuoi-figli) per la libertà di educazione; si tratta della versione nazionale dell’iniziativa che si è appena conclusa in regione: 2500 firme, raccolte una per una, in poco più di un mese, in originale, con i documenti d’identità, e consegnate al MIUR chiedendo che sia riconosciuto il diritto di accedere in maniera facoltativa ai corsi extracurriculari, (anche a quelli svolti in orario mattutino), utilizzando la prassi del consenso informato. Qualche risultato si è già visto, l’iniziativa regionale ha infatti ispirato – lo ha dichiarato una rappresentante della commissione scuola di DNF – l’idea di un obiettivo ancora più ambizioso: far chiedere a tutta Italia la possibilità di scegliere l’educazione da impartire ai propri figli, con una raccolta firme nazionale.

La speranza di tutti i genitori coscienziosi (non solo di quelli cattolici) è che la normativa scolastica recepisca esplicitamente il diritto alla libertà d’educazione, che è già riconosciuto dall’ art. 26 della Dichiarazione universale dei dDiritti dell’ uomo, dalla Convenzione europea per la salvaguardia dei diritti dell’uomo e delle libertà fondamentali (art. 2 del Prot. Add. 1) e dall’ art. 30 della Costituzione.

Una sfida molto alta

Questi articoli hanno un tale potere giuridico, che dovrebbero essere più che sufficienti a tutelare i nostri figli, ma a quanto pare, basta una circolare regionale per impedire ai genitori di scegliere se i propri figli partecipino o meno a corsi extracurriculari – come il progetto “A scuola per conoscerci” –  e c’è chi ritiene doverosa l’introduzione a scuola di un’ora di educazione sessuale, come previsto nella proposta di legge  per #1oradamore, appena approdata alla Camera.

Siamo di fronte a una sfida, talmente importante che caratterizza la nostra generazione, abbiamo il dovere di far presenti i diritti dei nostri figli, perché nella storia, quando la libertà di educazione é stata attaccata, sono sorti i totalitarismi.

Al presidio, ho sentito una mamma che argomentava con la figlia giovanissima: «Oggi vieni qui liberamente, perché non succeda che un domani a scuola possano obbligati a seguire i corsi che tu non vuoi». Ha ragione, se aspettiamo potrebbe essere troppo tardi: in Spagna c’è già la proposta di legge sulla transfobia, con i corsi gender obbligatori nelle scuole, multe stratosferiche per le scuole private che non li somministrassero ai propri alunni e tante altre simili amenità dittatoriali…

È in gioco uno dei tre principali valori fondanti dell’umanità, (vita, famiglia, libertà di educazione) uno dei principi non negoziabili, che sono universali, come ha detto papa Benedetto VI: “Questi principi non sono verità di fede, anche se sono illuminati e confermati dalla fede; sono insiti nella natura umana, e pertanto sono comuni a tutta l’umanità.”

La raccolta firme è online, io ho già sottoscritto.

Una risposta a “Pronti a fare quel che serve per difendere un principio non negoziabile: la libertà di educazione”

  1. Nicola Di Blasi ha detto:

    Il diritto dei genitori di educare i propri figli sulla base delle proprie convinzioni è garantito anche dalla costituzione italiana. Ma chi pone le norme che OBBLIGANO alle lezioni sul gender se ne infischia della costituzione: di fatto le leggi saranno approvate dal parlamento, nel quale, come si vedrà, non ci sarà un’opposizione apprezzabile, perchè si tratterà di ESEGUIRE UN ORDINE CHE NON PUO’ ESSERE DISATTESO. Il POTERE DEL NUOVO ORDINE MONDIALE ORDINA, E TUTTI I PARLAMENTI OBBEDISCONO.

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