Il Natale è anche la festa della vita e della famiglia. Ma in Belgio è legale l'eutanasia per i bambini e in Italia è ancora in pendenza la legge Scalfarotto che è contro la famiglia. Che facciamo?

Vita e famiglia non stanno molto bene




La Festa del Natale è la festa di Nostro Signore che è venuto quaggiù a dirci di Lassù. Una cosa immensamente straordinaria. Una cosa da stralunare e da rimanere senza fiato. Il Natale, per questo, è anche la festa della vita e della famiglia. Dio si è fatto bambino in Gesù ed è nato dal ventre di una Donna. E’ nato come gli altri bambini. Per venire al mondo ha scelto la strada della carne, è stato concepito, è stato partorito, è nato. Poi è stato anche svezzato e cresciuto, ma prima è nato. Prima c’è la vita. L’inizio sta lì. Se Dio stesso ha scelto la vita, sulla vita non si possono mettere le mani.

E’ nato in una famiglia, da una mamma e un papà. Da due persone che si amavano e che avevano letto nella loro relazione matrimoniale un disegno ad essi superiore. La loro unione era veramente indissolubile, salda come una roccia, era un’unione santa. La famiglia di Nazareth si intendeva come un Tabernacolo che conservava il Signore. Era una famiglia tenuta insieme dalla Fede, dalla Speranza e dalla Carità, che albergavano nel suo stesso seno, in Gesù. Per questo il Natale è anche la festa di ogni famiglia.

La vita e la famiglia sono realtà anche naturali. Col Natale, su di esse si è costruita una vicenda soprannaturale. Dio ha deciso di passare attraverso la natura, purificarla ed elevarla. Col Natale infatti comincia la Nuova Creazione, che si compirà sulla Croce e nel Sepolcro vuoto. Nuova Creazione dopo la caduta del peccato delle origini.

Come sono ridotte oggi la vita e la famiglia

Fa molto male al cuore, nei giorni del Natale, vedere come sono ridotte oggi la vita e la famiglia. Ci sono le guerre, i bambini che muoiono per esempio nella Siria martoriata. Ci sono le famiglie dei migranti divise dalla lontananza. Però quello che scuote di più è l’odio contro la vita e la famiglia pianificato dall’uomo, voluto, affidato a politiche statali e a leggi.

Si rimane sbalorditi davanti a tanta violenza istituzionalizzata. Gli embrioni umani congelati e sacrificati, gli aborti chirurgici e chimici, la banalizzazione della procreazione, i bambini partoriti da madri in affitto e dati in adozione a coppie omosessuali, i bambini profanati sui banchi di scuola quando si impartiscono loro forme mostruose di educazione alla sessualità, i bambini che vivono con un solo genitore, quelli che hanno sofferto per la separazione di mamma e papà e ora sono sballottati di qua e di là, i bambini a cui nessuno leggerà mai una favola di Natale perché incontrano i loro genitori a rate, i bambini che sono nelle case famiglia e non potranno godere le feste.

Un evento drammatico e uno di speranza

In questi giorni si sono verificati due eventi nuovi, uno drammaticamente brutto e l’altro piccolo ma di significativa speranza.

Il 12 dicembre, il Senato del Belgio ha approvato la possibilità dell’eutanasia per i bambini. 50 voti a favore e 17 contrari. Il Belgio non festeggerà il Natale. Ora la legge passa alla Camera per tornare poi al Senato per il voto definitivo. Anche un bambino di 5 anni potrà chiedere la morte. Basta che sia in fase terminale, che i suoi parenti siano consenzienti e che ci sia l’attestazione favorevole di uno psichiatra. Si è aperta un’orribile porta. Qui vita e famiglia sono state colpite insieme, nei loro legami più profondi. Da quella porta aperta entreranno abusi incontrollati e la concezione che la vita di un bimbo ha un peso che la comunità può decidere di non sopportare più. Qui il Natale sembra essere vinto.

Il fatto positivo è capitato a Trieste, sabato 12 dicembre scorso. In piazza Unità d’Italia 130 Sentinelle in Piedi si sono radunate per protestare silenziosamente contro la legge sull’omofobia che il Senato italiano intende approvare con sedute fiume notturne e a fari spenti. Si tratta di una legge che con la scusa di essere contro l’omofobia – che in Italia è un fenomeno marginale e sovraccaricato dai media – va contro la famiglia e la libertà di espressione. Contro la famiglia, perché considera “naturale” la relazione omosessuale e pone quindi le basi perché in futuro sia approvato il “matrimonio gay”. Contro la libertà di espressione, perché chi dovesse dire che così non è sarebbe perseguibile. Un enorme bavaglio sta calando sulle nostre bocche. Di recente l’UNAR, l’Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni del Ministero delle Pari Opportunità, ha emanato le «Linee guida per un’informazione rispettosa delle persone LGBT», ossia un grande bavaglio alla libertà giornalistica. E non è che l’inizio. Se le 130 Sentinelle in Piedi di Trieste non ci fossero bisognerebbe inventarle.

2 risposte a “Vita e famiglia non stanno molto bene”

  1. Molly ha detto:

    Riguardo al cappello introduttivo dell’articolo:
    Onestamente trovo che presentare la Santa Famiglia di Nazareth come una famiglia tradizionale, ed il Mistero dell’Incarnazione di Gesù come un processo della realtà naturale (?), avvenuto come per “tutti gli altri bambini” (cit.), sia un’operazione di retorica ai limiti del paradosso.
    Cordiali saluti

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