Purtroppo ha utilizzato il suo camice bianco anche per promuovere aborto, eutanasia, fecondazione eterologa. Uomo di scienza, in questo senso non ha usato bene della scienza.

Umberto Veronesi e quello che la scienza non può dire




Umberto Veronesi è morto. Preghiamo per la sua anima. Però sul Veronesismo, quindi non sulla persona ma sull’ideologia che su di essa si è costruita, merita spendere qualche riflessione.

Il Veronesismo è stata una ideologia scientista, ossia che ha celebrato l’assolutezza del sapere scientifico come unica forma di sapere. Con la pretesa di far dire alla scienza anche quello che la scienza non può dire. Con il camice bianco e lo stetoscopio al collo, Veronesi dava valutazioni morali e filosofiche: diceva che l’embrione non è vita umana, diceva che l’aborto è assolutamente lecito e in molti casi doveroso, sosteneva che l’eutanasia – la dolce morte – è un diritto, proponeva di finanziare il cambio di genere, intendendolo un diritto soggettivo, era uno strenuo sostenitore della fecondazione eterologa, diceva che la famiglia non aveva caratteristiche naturali e che era plasmata dalla società e dalla cultura in vari modi, era a favore del riconoscimento delle unioni civili e dell’ideologia del gender, secondo cui il sesso non è un dato di natura ma una scelta.

Naturalmente uno può avere queste opinioni. La cosa che non andava era che queste affermazioni fossero fatte col camice bianco e lo stetoscopio al collo, ossia come se fossero affermazioni scientifiche, pronunciate con la fama e l’autorevolezza dello scienziato. Questo sapeva di inganno ideologico. La gente lo vedeva parlare da esperto ai TG delle TV. Lui era certamente un esperto oncologo ma chi gli aveva dato la patente di esperto bioetico o teologo?

E’ lecito sostenere che un’etica non ci sia. Si può dire che Dio non esiste e che non c’è un ordine delle cose che ci indichi come dobbiamo comportarci. Si può anche dire che l’idea di persona è una invenzione. Eventualmente poi se ne discuterà. Ma è scorretto far dire tutto questo alla scienza, che non lo può dire. La scienza non può darci il concetto di persona umana, non può stabilire se si dia un ordine finalistico o meno, non dice nulla sulla creazione o sull’esistenza dell’anima umana, non sa se ci sia differenza tra una convivenza o un matrimonio, non sa se nell’atto sessuale i due si uniscono per sempre o se esercitano una pulsione momentanea. Su tutto questo la scienza è cieca.

Non è cieco però lo scienziato, che è un uomo come tutti gli altri e che quei problemi se li pone. Ma se se li pone – e non può non porseli – li affronterà come uomo, ossia con la sua ragione filosofica ed etica, oppure con la sua fede religiosa. Qualcuno potrà trovare argomenti e motivi per certe scelte in questi campi che vanno oltre la scienza. Qualche altro invece troverà difficoltà. Ma ambedue non faranno dire alla scienza quello che spetta ad altre dimensioni della conoscenza umana: alla morale, alla filosofia, alla religione.

Una risposta a “Umberto Veronesi e quello che la scienza non può dire”

  1. lucia ha detto:

    Giusto!!!! Parole Sante

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