L'Autorita' portuale ha pubblicato il bando per le concessioni di 22 unita'. Si va verso una portualita' allargata che tenga conto del patrimonio architettonico e dell'uso originario.

Rinasce Il Porto Vecchio




Passo decisivo per il futuro del distretto portuale storico di Trieste, meglio noto come “Porto Vecchio”. L’Autorità portuale di Trieste ha infatti pubblicato il bando per il procedimento che darà in concessione 22 unità minime, che dovranno corrispondere a più progetti strategici per il rilancio del vasto comprensorio in disuso. Da più di quarant’anni sono stati presentati progetti andati verso il nulla, perché contaminati da intenzioni differenti e condizionati dalle scelte politiche che più che rilanciare il Porto Vecchio volevano alterarne l’identità storica e portuale per altri fini. Ormai le vecchie idee di waterfront degli anni Ottanta sono tramontate, consumate in pochi anni da insediamenti edilizi e commerciali che hanno snaturato l’identità storica dei luoghi destinati un tempo al traffico marittimo, senza però creare al loro posto un concreto futuro urbano.

Ora nel Porto Vecchio si vuol fare di più e garantire il realizzarsi di una portualità allargata, che come tale consenta una molteplicità di attività, le quali tengano conto non soltanto del patrimonio storico-architettonico esistente ma anche della sua destinazione d’uso originaria.
Il Porto Vecchio di Trieste nasce alla fine dell’Ottocento come un brano di città destinato alla movimentazione delle merci, configurato come un’area portuale urbana, tipico delle città-porto del nord Europa.
In passato non sono state date le giuste informazioni sull’area, per cui imprenditori e progettisti hanno investito tempo ed energie lavorando verso obiettivi che si sono dimostrati non realizzabili. E ciò perché prima di iniziare erano convinti della possibile abolizione del porto franco e della sdemanializzazione dell’area, passaggi dimostratisi non veritieri e che quindi hanno vanificato tutti i tentativi di riuso proposti.
Ora si procederà seriamente, partendo dalla realtà, a cominciare dallo stato e del regime delle aree, dalla variante al piano regolatore portuale per il Porto Vecchio e dal regime dei vincoli sul patrimonio architettonico. Sull’area sorgono 34 manufatti storici importanti, che andranno riportati a nuova vita attraverso un “restauro leggero” e ridestinati a funzioni compatibili con le destinazioni d’uso previste dalla variante Barduzzi. Non si tratterà di uno “spezzatino”, parola che non rispecchia nella maniera più assoluta l’operazione avviata dall’Autorità portuale. Prima di lanciare slogan bisogna infatti conoscere gli strumenti urbanistici, dai quali deriva il fatto che, quando si ragiona su un’area sulla quale intervenire, si contemplano unità minime di intervento, così come le ha anche pensate l’ingegner Ondina Barduzzi nella redazione della variante. Trattandosi quindi di un’area demaniale si parla di “unità minime concedibili”, nell’ambito del regime delle concessioni previsto dal Codice della navigazione.

Con riguardo a queste “unità minime” le domande di concessione dovranno pervenire all’Autorità portuale entro le 12 del 30 giugno prossimo. Il giorno successivo, 1° luglio 2014, inizieranno le procedure per l’assegnazione delle concessioni demaniali.

Per consentire la massima diffusione e una corretta informazione sul bando per le concessioni, la presidente dell’Autorità portuale Marina Monassi ha istituito un Infopoint sul Porto Vecchio, struttura creata per essere di supporto alla procedura, che opererà di concerto con gli uffici del Demanio dell’Authority e con l’Istituto di cultura marittimo portuale. L’istituto è una fondazione dell’Autorità portuale che ha, tra i suoi principi statutari, la conservazione e la valorizzazione dei beni culturali del porto. Dal 2012 l’Istituto ha in gestione il polo museale del porto, e anche in questo nuovo compito continuerà la sua mission per il rilancio del Porto vecchio e del suo patrimonio storico.
L’Infopoint, che sarà situato al Magazzino 26, sarà attivo tutte le mattine dal lunerdì al venerdì, ma anche su appuntamento. Per le informazioni sul bando basterà visitare il sito www.porto.trieste.it alla sezione “Bandi e avvisi”.

Sempre nel maestoso magazzino storico sono stati collocati alcuni grandi plastici storici del porto, che giacevano dimenticati in un deposito, che a breve verranno restaurati con la collaborazione di alcuni esperti, e in particolare di Pietro Lorenzutti, una vita di lavoro in porto, che negli Sessanta partecipò alla realizzazione di queste opere che non è esagerato definire monumentali, volute per testimoniare lo sviluppo e la vita del porto.

Infopoint al magazzino 26

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