Nuovo governo. Ci sarebbe una nobiltà politica, espressa dai soliti nomi eminenti, e una plebaglia politica che, con la forza del numero, uscendo dalle fogne, è andata al potere: ma non erano proprio loro a chiamarla democrazia?

“Ridateci la ghigliottina!”




Il nuovo governo giallo-verde può piacere o non piacere. Vita Nuova attende le sue mosse e poi valuterà. Così, credo, dovrebbero fare tutti. Qualcuno lo considera debole qualche altro forte, competente o incompetente, dannoso o utile … in ogni caso è un governo legittimo. Per il resto staremo a vedere.

Ciò che stupisce è, invece, come sia stato subito demonizzato, prima ancora che cominciasse a balbettare qualche parola. Beppe Severgnini: “Conte mi preoccupa, è senza esperienza”. Laura Boldrini: “Governo retrogrado con idee maschiliste”. Gustavo Zagrebelski: “Vogliono uno Stato spietato on i deboli”. Vittorio Zucconi: “Al potere ci sono i fascisti”. Eugenio Scalfari: “É una catastrofe, il Quirinale li fermi”. Mario Calabresi: “Esperti, arroganti incendiari e reazionari”. Carlo Calenda: “Sovranisti anarcoidi. Ora salviamo il Paese”. Maurizio Martina: “Populisti di destra, sono pericolosi”. Matteo Orfini: “Hanno il plauso dei nazifascisti”. Elsa Fornero: “Salvini squadrista non merita rispetto”.

Ci sarebbe una nobiltà politica, espressa dai sopracitati nomi eminenti, e una plebaglia politica che, con la forza del numero, uscendo dalle fogne, è andata al potere: ma non erano proprio loro a chiamarla democrazia?

Proprio questo atteggiamento ha causato la loro sconfitta elettorale. Uomini politici che la pensano così come possono sperare di essere votati nelle periferie? E infatti hanno preso solo i voti dei quartieri borghesi e benestanti. Voti illuminati e blasonati, certamente, ma purtroppo un po’ pochini: la classe non è di tutti. Però continuano imperterriti senza fare nessun esame di coscienza politica e culturale.

L’attacco poi alle prime parole del neo ministro alla famiglia e alla disabilità Lorenzo Fontana hanno completato il quadro. Il poveretto ha solo detto che la famiglia omosessuale in natura non esiste, è una fictio iuris. Monica Cirinnà ha subito inveito, invitando Fontana ad informarsi: la famiglia gay esiste per legge. “Per legge”, appunto, ossia in modo artificiale, inventato e non naturale. Il bombardamento su Fontana la dice lunga su chi sia “fascista” o no in questo Paese. Ma i sacerdoti della nuova chiesa sono pronti a lanciare scomuniche contro chi si permette di contestare i loro dogmi costruiti sui tavolini dei salotti bene del centrocittà, non delle osterie delle periferie. “Ridateci la ghigliottina”, sembrano chiedere a gran voce.

Gli illuministi avevano deciso che loro erano la Luce e gli altri le Tenebre, loro erano il Progresso e gli altri il Passato, loro erano il Fiore dell’umanità e gli altri la Feccia. Ma almeno, in forza di queste idee, avevano avuto il coraggio di governare tramite il Comitato di salute pubblica, ossia in modo spietatamente dittatoriale. I loro epigoni di oggi sono talmente impantofolati da non avere questo coraggio, sicché vogliono esercitare una dittatura mantenendo la democrazia. Rivorrebbero la ghigliottina ma non saprebbero nemmeno più come usarla.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *