Pipino aveva rottamato i Merovingi, i re Fannulloni. Anche Renzi ha rottamato il re Fannullone Letta, ma è frutto della debolezza del PD che si "affida" all'uomo nuovo e che Renzi terrà unito solo garantendo conquiste.

Renzi e il Re Fannullone




Siamo in attesa dell’incarico a Renzi di formare un nuovo governo. Molto si può dire a proposito delle recenti vicende che hanno portato Matteo Renzi ai vertici della politica italiana. Tra le tante una cosa merita di essere osservata in particolare. Da molto tempo il Partito Democratico è in stato confusionale. Si è celebrato un lungo periodo congressuale interno al PD che ha avuto gravi conseguenze sul Paese. Dobbiamo riconoscere che questo Partito da tempo non sa cosa vuole. Non lo sapeva quando Bersani riteneva di avere la vittoria elettorale in mano che poi gli è stata sottratta all’ultimo minuto. Non lo sapeva quando 101 deputati non hanno votato per Prodi alla Presidenza della Repubblica. Non lo sapeva quando ha perso un segretario accoltellato alle spalle da gruppi ormai totalmente incontrollabili e si è affidato al traghettatore  Epifani. Non lo sapeva quando ha supportato a lungo un governo Letta incapace di fare le cose che andavano fatte. E non lo sa nemmeno ora che si è affidato a Renzi. Ha avuto ragione Civati a dire: abbiamo cambiato il governo ma non abbiamo spiegato ai nostri iscritti ed elettori il perché.

Non si era mai visto che un partito di governo provocasse la caduta del governo stesso di cui era il perno politico e per affidare il nuovo incarico ad un altro esponente dello stesso partito. E’ una farsa unica al mondo. IL PD era il principale sostegno politico del governo Letta, gli altri partitini della coalizione erano delle semplici aggiunte. Eppure il Partito ha defenestrato il “suo” Enrico Letta di punto in bianco, semplicemente perché un altro aveva vinto le primarie. Si tratta di un tradimento di se stesso.  Si tratta di tensioni interne che lacerano e che solo difficilmente si rimarginano.  Certo, la cosa si può spiegare con la lentezza di Letta. Viene in mente il Maggiordomo dei Franchi Pipino che, di fronte ai Re Fannulloni,  ossia i sovrani Merovingi, prese in mano il potere anche se non ne aveva il lignaggio. Una cosa del genere ha fatto Renzi con il Re Fannullone Letta. La cosa però è dirompente e lo strappo può essere pagato solo da una cosa: il successo nella conquista. Pipino, infatti, iniziò così una politica di espansione  e le ricchezze delle razzie gli garantivano la fedeltà dei vassalli. Se Renzi si dimostrerà un conquistatore avrà il PD dalla sua parte, perché il potere conquista, ma se cominceranno le difficoltà il Partito Democratico imploderà e si disintegrertà.

In ogni caso Renzi al governo è segno della debolezza del Partito Democratico e non della sua forza. E’ un partito che “si affida” a lui perché non sa dove altro andare e addirittura senza chiedergli dove vuole andare. E’ un affidamento alla persona di Renzi e alle sue risorse individuali. Ancora Civati: stiamo passanto dal Partido Democratico al Partito Di Renzi (PDR).

 

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