"Cattolici presenti, cattolici assenti" è il titolo che ha fatto da trama alla tradizionale due-giorni degli amici del Settimanale Vita Nuova.

Pienamente riuscita la Festa di Vita Nuova. Grazie a tutti




Mercoledì e giovedì scorsi 27 e 28 settembre 2017 si è tenuta a Trieste la Quinta Festa di Vita Nuova, un appuntamento di confronto, riflessione, amicizia e convivialità per quanti amano il Settimanale diocesano.

Nella prima serata, il giornalista Andrea Zambrano (la NBQ, Il Timone”) ha intervistato l’arcivescovo Giampaolo Crepaldi a proposito del suo nuovo libro appena uscito: “La Chiesa italiana e il futuro della pastorale sociale” (Cantagalli, Siena 2016). Dalle risposte è uscito un quadro compiuto del passato della pastorale sociale in Italia, del presente con le sue molte ombre e, soprattutto, del futuro. Questo futuro – ha detto l’arcivescovo – non ci sarà se la pastorale sociale abbandonerà o trascurerà la Dottrina sociale della Chiesa come corpus dottrinale organico capace di abilitare i cattolici non solo a fronteggiare le patologie della società ma anche e soprattutto a costruirne la fisiologia. Da molti segni oggi sembra che l’uso sistematico della dottrina sociale della Chiesa sia sostituito da un pastoralismo che assegna priorità alla prasi, ma esserci senza sapere perché non serve a nessuno.

Nella seconda serata ès tato presentato il progetto: “Mi piaci. L’amore ai tempi di facebook” per l’educazione all’affettività, alla sessualità e all’amore dei giovani. Erano presenti la dottoressa Maria Pagano e il dott. Corrado Zoppi, della Fondazione “Incendo” di Sassuolo (Modena) che fanno parte dell’équipe del progetto, costituita da diversi specialisti. Il progetto sta ottenendo buoni risultati, i giovani che vengono coinvolti nelle scuole sono contenti, le famiglie sono coinvolte e, soprattutto, si riesce a interessare i ragazzi e le ragazze ad una visione positiva e profondamente umana dell’amore, evitando di fermarsi strumentalmente agli elementi bio-sanitari. A cominciare dal vedere il proprio corpo non come un ostacolo o uno strumento ma come una vocazione pienamente umana, per passare poi all’esperienza del dono soprattutto in famiglia e nell’amicizia, i giovani sono condotti in modo rispettoso e delicato a capire la grandezza e la bellezza dell’amore umano. Chissà – si sono chiesti i numerosi insegnanti presenti – se anche a Trieste potrà nascere qualcosa di simile.

La presentazione del progetto “L’amore ai tempi di facebook) è stata preceduta da una gustosissima performance guareschiana da parte di Fabio e Tecla Trevisan. Quattro scenette divertenti e intelligenti tratta da “Dialoghi con Giò” di Giovannino Guareschi, adattate per il teatro da Fabio Trevisan. Nei colloqui di Giovannino con la domestica di casa Guareschi – appunto Giò – sono emersi tanti vizi della cultura degli anni sessanta che sono vivissimi, purtroppo anche oggi. Applauditissima la giovane Tosca nei panni di Giò, veramente molto brava.

Non si è trattato di un convegno, ma di una festa e quindi ha avuto grande importanza lo stare insieme durante e dopo il buffet, il conversare in amicizia ed essere tutti convinti della bontà del progetto di Vita Nuova.

 

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