La situazione delle scuole per l'infanzia a Trieste e l'impegno dell'amministrazione comunale. Rinnovato l'accordo col Comune per l'asilo "Piccole tracce", con possibilità di ampliamento futuro.

“Piccole Tracce”, un esempio di senergia tra pubblico e privato-sociale religioso





“Piccole tracce” crescono, anche negli spazi. E prosegue nel suo operato. E’ di martedì 25 luglio la notizia che ha annunciato il rinnovo per dieci anni della concessione tra il Comune di Trieste e la società  Cooperativa sociale Don Cesare Scabrolo – Paideia, che nel 2005 ha dato vita  appunto all’asilo nido “Piccole Tracce” in via del Ponzanino, nel cuore di San Giacomo. Un progetto nato da un’idea di don Paolo Rakic, presidente della cooperativa tra le cui finalità  figura l’obiettivo di concorrere allo sviluppo educativo umano, morale e religioso della persona promuovendo ambiti formativi espressione della comunità  cristiana, secondo l’insegnamento della Dottrina sociale cattolica e nel rispetto della Costituzione.

Il rinnovo “consentirà di dare continuità  a questo positivo servizio, avviato con  il comodato d’uso di questo immobile con la prima amministrazione Dipiazza nel 2005 e che ha permesso di offrire un utile supporto a favore delle famiglie di San Giacomo», è stato il commento dell’assessore comunale all’Educazione Angela Brandi nella conferenza stampa, ospitata negli ambienti dell’asilo. Presenti anche don Paolo Rakic e Andrea Valentinuzzi, quest’ultimo vicepresidente della cooperativa, assieme alla nuova coordinatrice del nido Mara Serra.

Tra le novità  previste dal rinnovo della concessione, il fatto che dei 32 posti disponibili alle “Piccole tracce” 16 potenziali saranno messi a disposizione del Comune, rientrando tra i posti convenzionati. Di questi 16 posti, 4 (e 5 dal 2018, contro i soli 2 iniziali) potranno essere affidati gratuitamente alle famiglie con maggiori necessità .

“Ringrazio il Comune di Trieste per la collaborazione effettiva che, in questi dodici anni, ha portato frutti più che positivi”, concretizzatisi “in una proposta formativa per i bambini dai 12 ai 36 mesi che rappresenta una vera e propria opportunità. Compito della Chiesa è anche proporre occasioni formative”, ha affermato don Paolo Rakic. Ma la vera novità  sta nell’annuncio di un prossimo, possibile ampliamento degli spazi della struttura: un progetto la cui fattibilità è attualmente al vaglio dall’assessore Giorgi e che prevede l’utilizzo di un’area adiacente a quella attuale, sempre di proprietà del Comune, inizialmente destinata ad uffici, ma rimasta al grezzo e completamente inutilizzata. Un ulteriore passo che, oltre a espandere gli spazi da fruire, potrebbe aumentare anche il numero dei posti disponibili, rispondendo così a una necessità  ancora non completamente soddisfatta. Nonostante i 18 asili nido comunali e i 19 privati convenzionati, infatti, a fronte dei 1016 posti totali, dei 600 posti disponibili (resi tali dai bimbi che hanno concluso il ciclo), sono 495 i bambini rimasti in lista di attesa, costringendo non poche famiglie a giochi di equilibrismo e soluzioni alternative. Questo nonostante la situazione di Trieste sia nettamente migliore che nel resto d’Italia, afferma Brandi. Ecco perché tra i prossimi obiettivi dell’amministrazione vi è la costruzione di “un nuovo asilo a San Giovanni, con un polo 0-6 in continuità  con la scuola dell’infanzia inaugurata recentemente, mentre un altro è previsto nell’area dell’ex caserma Polstrada di Roiano e poi ovviamente cercheremo di incrementare i posti in convenzione con i privati”.

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