“Ogni uomo è una storia sacra”
Cosa abbiamo smarrito in questi giorni?
“Togliti i sandali dai piedi, perché il luogo su cui stai è una terra sacra” (Libro dell’Esodo).
Cosi Dio disse a Mosè prima di rivelarsi sul monte: togliti i sandali.
Nella vicenda di don Maks, nella ridda di comunicazioni e contro comunicazioni, di titoli sui giornali e di commenti velenosi su facebook cosa abbiamo smarrito?
Il rispetto per il dolore di una vittima (la ragazza) e l’umano cordoglio per una persona che si è tolta la vita, e la fede che deve circondare il Vescovo: ecco cosa abbiamo smarrito.
E la falsa comunicazione è arrivata fino ai telegiornali nazionali, tanto si sa che il “gossip” vende bene.
Ora, dopo questi giorni di letterale follia, forse occorre fare un passo indietro. E ricuperare il bene prezioso del silenzio e della preghiera che rispetta il dolore delle persone qui ferite da questa vicenda, che di fatto sono gli unici attori a cui questo fatto riguarda, Vescovo compreso.
Si tratta di persone cioè di “terra sacra”. Fedeli che escono dalla messa di un Vescovo solo perché? E in risposta a un gesto di attenzione e di cura pastorale, questo è essere Chiesa? No. Questo si chiama “scisma” e fa molto male alla Chiesa. Per difendere un prete (che ha riconosciuto il suo peccato) si contesta il vescovo? Ma che cristiani siamo?
Qui non si tratta dei miei personali rancori o simpatie verso un Vescovo, o verso quell’una o l’altra persona di questa vicenda, o verso gli italiani o gli sloveni.. Qui stiamo dando cattiva testimonianza di Chiesa.
La Chiesa è il luogo della verità, della giustizia, ma anche di una fraternità che si alimenta di stima, rispetto e attenzione per l’altro. Proprio queste tre cose sono mancate in questi giorni.
Occorre un passo indietro. E più silenzio e preghiera. Forse solo questo ci chiede Dio ora. E domandiamoci se stiamo servendo Dio e la Chiesa o ci stiamo servendo di essi per le nostre personali battaglie.
Resta il dolore di una donna che deve essere aiutata , di un padre che ha perso il suo unico figlio. E di una Chiesa che ha perso un sacerdote. Solo questo importa e questo dobbiamo difendere. Il resto sono chiacchiere da bar.
E occorre spegnere il chiasso in un esercizio più serio di preghiera e di umana attenzione. “Restiamo umani”, se ancora un po’ di umanità ci è rimasta nel cuore. E cristiani e non italiani o sloveni ….
Mons. Pier Emilio Salvadè
Vicario Generale della Diocesi di Trieste
sono vicino al vescovo e a tutta la diocesi in questo momento di dolore. Apprezzo le parole del vicario generale preziose e condivisibili.
non è facile portare avanti con facilità carità e giustizia ma questo ci chiede Dio. Misericordia e perdono nonostante la coscienza della gravità dei fatti, alla fine dei conti non ci è dato di essere giudici, solo a Dio il giudizio, a noi tocca capire, essere vicini e perdonare per poter avere spazio nella misericordia di Dio
Ringrazio Don Pier Emilio per il discernimento su questa Storia in cui Dio è presente con la sua misericordia.
Concordo pienamente con le parole del Vicario e partecipo al dolore di tutti i veri cristiani triestini.
L’unica cosa che mi consola e mi dà speranza è il sapere che il Signore sa trarre il Bene anche dal peggiore dei mali.
E’ importante convertire tanti cristiani a Cristo. Non basta il catechismo fatto da piccoli per fare un cristiano. Portare il Vangelo nelle chiese è fondamentale. La Buona Notizia (Vangelo) è che Dio ti ama così come sei e Gesù ha dato la vita per amore dei peccatori. Qual’è invece la buona notizia di tanti cristiani?