Nuove gogne in attesa di un governo




Sul Corriere della Sera ho letto un titoletto provocante: “Mentre noi moriamo voi litigate sul prezzo del caffè alla bouvette”. Il titolo voleva esprimere il disagio di tanti imprenditori, soprattutto piccoli e medi, che non sanno come far andare avanti la loro azienda, mentre i politici eletti, soprattutto i nuovi, sembrano quasi esclusivamente concentrati sulla cosiddetta riduzione dei costi della politica. E’ noto a tutti che i nuovi deputati grillini hanno come un culto per questi temi. Uno di loro aveva mangiato al ristorante di Montecitorio e si è poi maldestramente difeso dal linciaggio morale, dicendo che non lo aveva servito il cameriere, ma si era preso il cibo dal bancone.  Nell’ultima riunione a porte chiuse nella campagna romana – la famosa riunione a cui i deputati del Movimento 5 stelle sono stati portati in pullman senza sapere la destinazione – si è deciso che saranno controllati anche gli scontrini e che tutti dovranno fare la rendicontazione adeguata (il capogruppo a Montecitorio Crimi ha detto: “aspettiamo però prima la busta paga”). Due malaugurati deputati grillini avevano trovato posto su un’auto di servizio – una delle famigerate auto blu – e si sono dovuti scusare pubblicamente. Stiamo tornando agli autodafé 

In questo momento trattare di queste cose è pericoloso. Pericoloso anche per me. Si rischia di venire accusati di essere a favore della corruzione.  Abbiamo seguito anche in Friuli Venezia Giulia la brutta storia da bricconate di quartiere degli scontrini per spese assolutamente pazze e che non riguardavano minimamente l’attività di consigliere regionale. Sono comportamenti da condannare, tra l’altro perché la cattiva reputazione si riversa anche sui consiglieri corretti ed onesti. Detto questo, però, va anche affermato che il clima da caccia alle streghe non è positivo né utile. Ha avuto ragione il presidente Napolitano nel dire che oggi c’è un eccesso di “moralismo”, con conseguenti squalifiche inappellabili da inquisizione, che blocca la vera politica. Una cosa è denunciare e modificare questi atteggiamenti, altra cosa è considerare un pranzo nel ristorante di Montecitorio come una eresia da punire con la gogna. Di peccato mortale non parla ormai quasi più nemmeno la Chiesa.

Eppoi c’è il problema politico. Il principale modo con cui il Parlamento aiuta gli italiani è con la formazione di un governo. Il Parlamento non può governare e,  senza una maggioranza che dà vita al governo, non può alla fine neanche legiferare, ossia fare il lavoro suo proprio. Allora, si capisce la necessità e l’opportunità di evitare gli sprechi e di far dormire i deputati nelle foresterie degli ordini religiosi piuttosto che negli alberghi romani a quattro stelle. Si capisce anche la necessità di controllare tutti gli scontrini del mondo e perfino di pedinare i deputati per vedere se usano il tram per i loro spostamenti. Tutto questo si capisce, ma nel frattempo però va trovato anche il tempo per darci un governo.

La gente è stanca di molte cose. E’ stanca per i politici disinteressati e intriganti, ma è stanca anche per la disoccupazione e per la cassa integrazione o la mobilità che stanno finendo. E’ stanca dell’aumento delle tasse, della svalutazione della casa di proprietà che, a venderla ora, non ti rifai neanche delle spese. Data questa stanchezza, non si accontenta di governanti che presentino gli scontrini e che a mezzogiorno si accontentino di un toast, vuole anche dei governanti che governino.

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