Martedì 31 maggio alle ore 17, preghiera di riparazione per l’atto di profanazione delle stazioni della Vita Crucis del Santuario di Monte Grisa. Pubblichiamo un commento.

Non praevalebunt. La chiesa eterna e le croci divelte di Monte Grisa




di Tacitus

Quando si assiste a episodi squallidi come la distruzione della Via Crucis del santuario di Monte Grisa, si è portati in primis a inquadrarli nel clima di vandalismo tipico del nostro tempo. Si pensi a quanti trattano gli edifici altrui come fossero dei cani che “marcano il territorio”. Lasciandovi le loro deiezioni mentali, ché quasi sempre di deiezioni si tratta.
In realtà, quando il vandalismo prende di mira immagini ed oggetti sacri, è doveroso riconoscere in questi gesti l’odio verso la religione e verso la Chiesa. Essendo quest’ultima per definizione il corpo del Signore, è l’odio verso Dio che trasuda da tali gesti. Non è per caso che artisti folli quanto falliti si accaniscano sulla “Pietà” di Michelangelo e mai lo stesso accada per “opere” di autori come Picasso, tanto per fare un esempio. Menti sconvolte certo, ma nelle quali alberga un pensiero satanico: il demonio infatti non sopporta la presenza di Maria Santissima ed aborre i crocifissi, anche e non solo nelle aule scolastiche. Rispetta invece ciò che è funzionale ai suoi disegni.
Quanto è accaduto a Monte Grisa ha dunque un gravità da non sottovalutare. Segue di pochissimo la solenne consacrazione della città di Trieste a Maria, ivi operata domenica scorsa dall’arcivescovo Crepaldi. Inoltre, certi dettagli fanno pensare ad una sorta di “contro-consacrazione” dei Triestini a satana. Gli atti liturgici hanno una forza che oggi si tende a dimenticare, una potenza che scuote gli abitatori degli inferi e li spingono a reagire. Non vi è soltanto la sapienza umana nell’esortazione di Paolo agli Efesini (6, 10-12):
“…rafforzatevi nel Signore e nel vigore della sua potenza. Indossate l’armatura di Dio per poter resistere alle insidie del diavolo. La nostra battaglia infatti non è contro la carne e il sangue, ma contro i Principati e le Potenze, contro i dominatori di questo mondo tenebroso, contro gli spiriti del male”.
Ritorna allora di bruciante attualità la preghiera a san Michele Arcangelo composta da Leone XIII a cavallo tra Ottocento e Novecento (l’epoca in cui Trieste era all’apice del suo fulgore). Ne riportiamo alcuni passi significativi:
“Combattete oggi le battaglie del Signore con tutta l’armata degli Angeli beati, come già avete combattuto contro il principe dell’orgoglio Lucifero ed i suoi angeli apostati; e questi ultimi non potettero trionfare e ormai non v’è più posto per essi nei cieli. (…)
Ora ecco che questo antico nemico, questo vecchio omicida, si erge di nuovo con una rinnovata rabbia. Trasfiguratosi in angelo di luce, egli nascostamente invase e circuì la terra con tutta l’orda degli spiriti maligni, per distruggere in essa il nome di Dio e del suo Cristo e per manovrare e rubarvi le anime destinate alla corona della gloria eterna, per trascinarle nell’eterna morte.
Il veleno delle sue perversioni, come un immenso fiume d’immondizia, cola da questo dragone malefico e si trasfonde in uomini di mente e spirito depravato e dal cuore corrotto; egli versa su di loro il suo spirito di menzogna, di empietà e di bestemmia ed invia loro il mortifero alito di lussuria, di tutti i vizi e di tutte le iniquità.
La Chiesa, questa Sposa dell’Agnello Immacolato, è ubriacata da nemici scaltrissimi che la colmano di amarezze e che posano le loro sacrileghe mani su tutte le sue cose più desiderabili.”
Sono parole vecchie di oltre un secolo, eppure sembrano un fedele ritratto del mondo attuale. La Chiesa, vero corpo di Cristo, abita nell’eternità.
Tacitus

PREGHIERA DI RIPARAZIONE

Il rettore del Santuario di Monte Grisa, padre Luigi Moro in collaborazione con i Movimenti e gruppi di preghiera, organizza un pomeriggio di orazione in riparazione dell’atto vandalico del danneggiamento di 10 Croci della Via Crucis del Santuario.
PROGRAMMA
Martedì 31 maggio
Ore 17-00 santo rosario,.
Ore 17-30 via Crucis con la statua della Madonna di Fatima portata da 8 volontari portatori. Ore 18.30 santa messa officiata da padre Luigi.

Tutta la popolazione è invitata a partecipare in riparazione dell’offesa al Segno di sofferenza e salvezza di Nostro Signore Gesù Cristo.-

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