Morte di uno strenuo difensore del matrimonio




Nello stesso giorno in cui si celebravano le esequie del cardinale Carlo Caffarra nella cattedrale di san Pietro a Bologna, è morto il cardinale Velasio De Paolis, presidente emerito della Prefettura degli Affari Economici della Santa Sede. Avrebbe compiuto 82 anni il prossimo 19 settembre, il porporato è morto a Roma dopo una «lunga e dolorosa malattia», come ha ricordato papa Francesco nel suo messaggio di cordoglio.
Il Papa ha sottolineato anche la competenza in ambito giuridico che faceva di De Paolis uno dei più importanti canonisti in circolazione. Religioso scalabriniano, aveva ricevuto l’ordinazione sacerdotale il 18 marzo 1961, nella casa madre dell’istituto, poi ha sviluppato una lunga carriera accademica che lo ha portato a insegnare nella Pontificia Università Gregoriana e alla Urbaniana, dove è stato anche decano. Moltissime le sue pubblicazioni scientifiche e di spiritualità, con importanti contributi soprattutto nell’ambito del diritto canonico. Il 30 dicembre 2003 è stato nominato segretario del Tribunale della Segnatura Apostolica da Giovanni Paolo II e ha ricevuto la consacrazione a vescovo nel febbraio del 2004. Il 12 aprile 2008 è stato nominato da Benedetto XVI Presidente della Prefettura degli Affari Economici della Santa Sede, e sempre da papa Ratzinger è stato creato cardinale nel concistoro del 20 novembre 2010.
Al cardinale De Paolis papa Benedetto XVI affidò anche il delicato compito di delegato pontificio per governare la congregazione dei Legionari di Cristo, a seguito dei gravissimi fatti emersi a carico del loro fondatore Marcial Maciel Degollado. Questo ruolo così importante e delicato è stato svolto dal cardinale con grande misura e stile, senza eccessi, né forzature, ma cercando di rinnovare e confermare i frutti che la congregazione aveva mostrato, nonostante il grande e misterioso inganno del fondatore. Dopo quattro anni di lavoro, nel 2014, De Paolis terminava il compito di delegato pontificio e i Legionari ripartivano con nuove costituzioni e un carisma meglio definito, come aveva richiesto papa Benedetto XVI.
La coincidenza con le esequie del cardinale Caffarra è curiosa perché De Paolis è stato uno dei cinque cardinali che pubblicarono il libro Permanere nella verità di Cristo: Matrimonio e Comunione nella Chiesa cattolica, edito da Cantagalli, poco prima del sinodo straordinario sulla famiglia del 2014. Un libro che rispondeva alle tesi del cardinale Walter Kasper espresse nella sua relazione al concistoro segreto del febbraio di quello stesso anno. I cinque cardinali, oltre a Caffarra e De Paolis firmavano contributi Gherard Muller, Raymond Burke e Walter Brandmuller, si dichiaravano «uniti nel sostenere fermamente che il Nuovo Testamento ci mostra Cristo che proibisce senza ambiguità divorzio e successive nuove nozze sulla base del piano originario di Dio sul matrimonio».
«Voglio avere la libertà di dire come la penso», dichiarava De Paolis a Repubblica, «senza essere accusato di essere un complottista». Sul dibattito intorno all’accesso all’eucaristia per divorziati risposati era sua convinzione che «è fuori di ogni minimo dubbio la validità del principio che se una persona sbaglia va aiutata a correggersi, non a perseverare nell’errore».
Anche sul tema del terrorismo islamista De Paolis aveva sempre espresso convinzioni chiare. Come dichiarò a Tgcom24 nel luglio 2016, dopo la tragica uccisione di Padre Jacques Hamel. «Il dialogo con l’islam», disse, «non sia motivo per dimenticare gli atti terroristici. Ci sia una condanna reale e chiara del mondo musulmano cosiddetto moderato. E non dite che questi terroristi sono solo dei pazzi».
Dopo la sua morte e quella del cardinale Caffarra il collegio cardinalizio risulta ora composto da 220 cardinali di cui 120 elettori e 100 non elettori. Le esequie verranno celebrate dal cardinale Angelo Sodano lunedì 11 settembre nella Basilica Vaticana alle ore 9.
di Lorenzo Bertocchi
Fonte: http://www.lanuovabq.it

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