Molti hanno ingenuamente pensato che bastasse una circolare del ministro dell'Istruzione per bloccare il gender nelle scuole. Ci vuole altro.

Mai fidarsi di una circolare




Sembra impossibile, ma è proprio successo così: molti si sono fidati di una circolare. Parola di Boschi e di Giannini. Dunque, ricapitoliamo brevemente. Alla legge sulla Buona Scuola del governo Renzi era stato approvato un maxiemendamento che, tra l’altro, stabiliva il contenuto dell’articolo 16, che apriva all’insegnamento gender nella scuola italiana senza che per questo fosse necessario l’approvazione del disegno di legge Fedeli. Molti erano insorti a denunciare la pericolosità dell’emendamento, ma molti cattolici, esponenti politici ed anche militanti anti-gender si erano dichiarati contenti perché alcuni parlamentari di Area Popolare avevano incontrato il ministro della pubblica istruzione Giannini e il ministro per i rapporti col Parlamento Elena Boschi le quali si erano impegnate a inviare una circolare per stoppare il gender senza il consenso dei genitori. Tutti felici, quindi.

La circolare è stata di fatto emanata (anche noi l’abbiamo pubblicata) ma essa altro non fa che ribadire che per fare certe cose c’è bisogno del consenso dei genitori e i progetti devono essere contenuti nel POF e debitamente illustrati. Ma questo lo si sapeva anche prima. Precisare e ripetere può essere sempre utile, ma le sorti del gender non potevano dipendere da una simile circolare.

Infatti l’educazione gender è portata avanti da un flusso di interventi che agiscono realmente nella scuola e che si possono contrastare solo con un impegno uguale e contrario: ma reale, non burocratico. Il gender penetra anche con i libri di testo i quali non hanno niente a che fare con la circolare ministeriale in parola. Penetra con l’influenza mentale sugli insegnanti esercitata dagli organi di stampa e dalla cultura dominante. Penetra per l’attivismo di dirigenti e insegnanti ideologizzati. Insomma, è una prassi e le prassi non si fermano con le circolari ministeriali ma con delle prassi opposte. La scuola diventerà sempre di più un campo di battaglia per la quale urgono genitori e docenti motivati. Affidarsi alle circolari significa solo illudersi. Del resto i contenuti della circolare erano validi anche prima. Perché non sono stati rispettati? E perché dovrebbero esserlo ora, dopo la fatidica circolare?

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