Ascoltando la radio, capita di sentire telefonate di ascoltatori, spesso istruiti e informati, che discutono dei più disparati argomenti.
In occasione della clonazione di una scimmia in Cina, accompagnata da una “dolcissima” foto dei due cloni appena nati ed impauriti, si è instaurato un dibattito surreale riguardo i destini dell’uomo, rinverdito successivamente dalla notizia della creazione di un “embrione uomo-pecora”. Da queste telefonate si capisce come ormai “il popolo” abbia interiorizzato buona parte dei dogmi della religione dell’Anticristo, il culto di riferimento della modernità.
Ricordiamo che l’Anticristo non è un mostro con le corna, ma è tutto ciò che si pone come negazione di Cristo e della creazione.
Organi umani da embrioni ibridi?
Già di per sé, il fine dichiarato di questi esperimenti sembrerebbe aberrante, in quanto l’idea di base è quella di creare “pezzi di ricambio” per i malati, facendoli sviluppare nei corpi di individui ibridi. La creazione di queste parti anatomiche prevederebbe infatti la creazione di embrioni mostruosi, contenenti DNA umano.La natura dell’uomo viene quindi contaminata, ibridata, resa uno strumento per qualcosa di orribile. Questi embrioni, quanto saranno uomini e quanto saranno animali? Non basta una minima percentuale di componente umana per poter dire che si sta giocando con la stessa vita umana? La mitologia offre varie figure di mostri con caratteri provenienti da più specie (sfingi, chimere…) ma sono appunto mostri. Tant’è che lo sviluppo del suddetto embrione uomo-pecora (come accaduto con l’embrione uomo-maiale), per disposizione delle autorità, è stato bloccato dopo un periodo definito, per evitare che si sviluppasse ulteriormente e qualcuno si accorgesse di ciò che davvero effettivamente è venuto fuori dalle provette. La visione è apocalittica ed è spaventoso pensare a cosa realmente potrebbe essere già presente nei laboratori di tutto il mondo.
Sconfiggere la morte?
Una delle idee diffuse fra i radio ascoltatori di cui sopra, è quella riguardante la sconfitta della morte. Secondo molti “uomini della strada”, grazie alla sostituzione controllata di organi prodotti con embrioni ibridi, contenenti DNA del ricevente, si potrebbe prolungare la vita di ogni individuo all’infinito. Un ascoltatore, a proposito della clonazione tout court (quindi non coinvolgendo ibridi), propone di creare corpi interi, perfettamente identici al proprio corpo in giovane età, congelarli e, alla bisogna, trapiantarci dentro il cervello, in modo da tornare ciclicamente giovani. Il lettore penserà ad una esagerazione, però questa idea non è stata scartata da nessuno, durante l’ascolto dei vari interventi in oggetto. In generale, per concludere, l’idea di fondo, che si è fatta strada in una parte importante della popolazione, non è relativa alla cura di una singola malattia o il trapianto di un organo preciso, ma la perpetuazione di sé stessi fino a data da destinarsi, rompendo definitivamente il legame fra l’uomo e la natura umana. L’uomo moderno d’altronde teme la morte, perché non ha la coscienza a posto.
Un nuovo salto evolutivo?
Un altro ascoltatore, dal linguaggio forbito, propone la seguente tesi. “Esiste l’evoluzione e l’uomo si è già evoluto in passato. Questi esperimenti sono il prodromo ad un nuovo salto evolutivo, solo che oggi è l’uomo, padrone di sé stesso, a decidere di evolversi”. Qui siamo di fronte ad un passaggio ulteriore nella scoperta di quella che, in modo non certo improprio, definiamo la religione dell’Anticristo. L’uomo diventa padrone della definizione della natura umana stessa e quindi può decidere di ridefinirla come e quando vuole.
Appare chiaro che il risultato delle suddette tesi non potrà portare ad un esito positivo per l’umanità. Sembra che lo scientismo abbia lanciato una macchina da corsa, a velocità folle, con a bordo un guidatore ubriaco e drogato. L’esito sarà un grave incidente.
di Francesco Filipazzi
Fonte: http://www.campariedemaistre.com
NON SOLO UNA VOLTA ALL’ANNO
Puntualmente ogni inizio dell’anno ci si augura pace, sperando non sia solo un auspicio ma un desiderio...
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