Nuova riforma dell’esame di maturità, tutta indirizzata a renderlo più facile e sempre più insignificante. In questo modo la scuola si autoassolve. Ormai sarebbe più dignitoso abolirlo.

L’esame di maturità, ma perché non lo aboliscono?





Nuova riforma dell’esame di maturità, tutta indirizzata a renderlo più facile e sempre più insignificante. Forse perché bisogna adeguarsi alle nuove generazioni che sanno sempre di meno? Ma se sanno sempre di meno la scuola non è la prima responsabile? E se abbassa le richieste dell’esame non assolve se stessa dalla propria incapacità? L’elevata qualità dell’esame è un monito anche per la scuola: attenti che bisogna portarli fin lì. Se gli obiettivi vengono abbassati è come dichiarare fallimento.

Via la terza prova, accesso con la media del 6, aumento del credito scolastico. Queste le novità. Vediamole una per una.

La terza prova. Era già una sciocchezza, calibrata su misura perché andasse bene al 99 per cento degli studenti. Andava certamente tolta perché era una barzelletta, ma non senza sostituirla con qualcosa di più serio.

La media del 6, compresa la condotta. Ciò significa che se uno ha 10 in condotta e 9 in educazione fisica si può permettere benissimo il 4 in latino, in matematica e il 5 in inglese. Ora, permettere ad uno studente con gravi lacune di accedere all’esame significa permettergli di tirare i dadi. Ma la scuola dovrebbe essere qualcosa di più serio.

I crediti durante il triennio. Se ormai costituiscono il 40 per cento del voto finale d’esame, quest’ultimo si riduce a ben poca cosa. E’ come se in una gara dei 100 metri dessero un punteggio in proporzione con gli allenamenti fatti. Che prova sarebbe? La prova è tale se te la giochi lì.

Un esame di maturità-passeggiata non serve a nessuno e le percentuali dei promossi che i giornali sbandiereranno nel prossimo mese di giugno non daranno alcun dato significativo, proprio come le prove Invalsi. La  scuola continua a tenere gli studenti al di fuori della realtà.

E poi, il voto ottenuto ad un esame fatto così, anche un voto alto, a cosa servirà? Siccome non dirà più niente sulla reale preparazione dello studente, non sarà tenuto in conto da nessuno. Le università serie si faranno i loro bei test d’ingresso perché non ci fidano delle commissioni d’esame della maturità e segnare il voto nei propri curricula sarà cosa perfettamente inutile.

Per questo ci chiediamo: ma perché non lo aboliscono? Basta portare il credito scolastico dal 40 al 100 per cento ed è fatta. Abolirlo però vorrebbe dire eliminare il valore legale del titolo di studio. Ma è proprio questo che andrebbe fatto. Dopo la scuola superiore uno va o all’università o al lavoro con le sue capacità, senza nessuno che certifichi quello che non è. E lì se la gioca veramente, a contatto con la realtà e con la vita vera.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *