“Le condotte Lgbtq fanno male”, licenziato noto medico




Church è un medico stimato e rispettato, con una vasta esperienza nel campo dei comportamenti sessualmente a rischio. Ma tutto questo non gli è bastato. E’ stato espulso da uno dei più prestigiosi e quotati centri medici degli Stati Uniti, per aver avanzato perplessità e preoccupazioni, fondate sull’attività clinica e sperimentale, circa i pericoli per la salute legati alla decisione, assunta dalla struttura, di avallare e promuovere condotte omosessuali.

Il dott. Paul Church, 65 anni, urologo, nonno di 6 nipotini, è stato buttato fuori dal BIDMC-Beth Israel Deaconess Medical Center del Massachusetts. L’accusa mossagli è quella di aver violato gli «standard professionali stabiliti» nell’istituto, utilizzando il sistema informatico del centro «per comunicare opinioni personali e non richieste sull’omosessualità», oltre tutto reputate «offensive verso lo staff ed espresse con termini a volte sgarbati». La notizia risale allo scorso mese di marzo, ma è stata diffusa soltanto nelle scorse ore, grazie all’ampio servizio pubblicato in merito dall’agenzia LifeSiteNews.

Non basta: il MEC, il comitato esecutivo medico, «ha raccomandato l’assunzione di sanzioni disciplinari nei confronti dello specialista, sostanzialmente equivalenti ad una revoca dell’incarico», come recita la lettera d’espulsione del 30 marzo scorso. Dal canto suo, Church ha definito il BIDMC «talmente indottrinato, con una visione del mondo» di totale sostegno all’agenda Lgbtq, da considerare “bigotto” o colpevole di cattiva condotta chiunque avanzi legittime riserve circa l’indiscriminata promozione gay friendly: «Chi ascolta la mia storia resta sbalordito. Francamente è una cosa folle», ha commentato il dottor Church a LifeSiteNews, che, dal canto suo, ha contattato anche il Centro medico, per conoscere la sua versione dei fatti. Ma non ha ottenuto risposta.

Inascoltati i dati ufficiali sanitari

Cos’è il BIDMC? E’ un ospedale universitario, legato alla Harvard Medical School, classificato per anni come «il migliore» dall’US News & World Report, in quanto «uno dei più autorevoli», impegnato ad offrire «l’eccellenza nella cura clinica, nell’insegnamento, nella ricerca e nella sensibilizzazione sociale». La “svolta” Lgbtq da parte di una struttura di questo tipo non è quindi questione di poco conto.

Il dott. Church ha lavorato qui per quasi trent’anni, conducendo ricerche sul cancro della prostata e della vescica e mettendo le proprie competenze anche a disposizione delle popolazioni dei Paesi poveri, grazie a numerose missioni volontarie in Messico ed in Africa. Le prime censure e le prime pressioni nei suoi confronti risalgono a 11 anni fa.

«E’ del tutto evidente – ha spiegato il dott. Church – come i comportamenti comuni tra persone omosessuali siano nocivi alla salute e presentino grandi rischi per le gravi conseguenze mediche che comportano, compresi l’Std [le infezioni trasmesse sessualmente, tra cui la sifilide-NdR], l’Hiv, l’Aids, il cancro anale, l’epatite, le infezioni intestinali parassitarie ed i disturbi psichiatrici». Affermazioni fondate su precisi dati scientifici, come quelli forniti dai CDC-Centers for Disease Control and Prevention. Per questo ha ritenuto giusto informarne i vertici del suo ospedale, sottolineando anche come «l’aspettativa di vita sia significativamente diminuita a causa dell’Hiv e dell’Aids, per le complicanze sulla salute ed anche per i correlati casi di suicidio. Basterebbe questo per sconsigliare la comunità scientifica» dal promuovere le condotte Lgbtq, dato che i medici hanno «l’obbligo di promuovere stili di vita e comportamenti sani».

C’è un però: il BIDMC ospita ogni anno la cerimonia del «Lesbian, Gay, Bisexual and Trasngender Achievement Award» e cerca di coinvolgere anche il proprio staff medico nella partecipazione ad eventi Lgbtq, compresa l’annuale «Gay Pride Week» di Boston. Molti medici hanno subito sollevato preoccupate perplessità in merito. Per questo, il dott. Church ha giudicato «del tutto inappropriato» da parte del Centro «approvare, confermare o incoraggiare le condotte» promosse «dalla ‘Gay Pride Week’», poiché ciò porrebbe «in pericolo la credibilità» dell’Istituto come centro sanitario e «disonorerebbe gran parte» dei suoi medici, fermi «nella convinzione che l’omosessualità sia innaturale ed immorale». Parole scritte in una lettera sostanzialmente ignorata. Per questo, lui, ha provato a contattare i vertici della struttura anche tramite la posta elettronica interna.

Il video e le tre mail

Alla fine, essendo rimasto comunque inascoltato, lo specialista ha giocato un’altra carta. Ha volontariamente accettato di comparire in un video, promosso dal BIDMC col titolo Fare meglio per puntare sulla «cultura dell’inclusione» aziendale. Solo che si è proposto di parlare un’altra lingua rispetto a quella auspicata dai superiori: «Sarei lieto di offrirvi il punto di vista dell’”altra parte” – ha detto – e di esporre i significativi rischi per la salute derivanti dall’omosessualità e dai comportamenti annessi, ad alto rischio… Mi sembra che ciò sia particolarmente appropriato per un’istituzione sanitaria», ha scritto in una mail inviata ai promotori dell’iniziativa. Ovviamente la cosa non è affatto piaciuta. Due mesi più tardi, il dottor Church si è ritrovato al centro di un’indagine condotta dal capo del suo Dipartimento, il primario di Chirurgia, il dott. Eliot Chaikof. Si è detto che Church avesse «passato il segno» e si è valutato se sospenderlo oppure privarlo totalmente dei suoi privilegi di membro dello staff medico. Gli è stata anche offerta la “possibilità” di dimettersi spontaneamente.

Ma il dottor Church si è rifiutato di fare il loro gioco, ha continuato a proclamarsi innocente circa i rilievi mossigli ed ha dichiarato ingiustificata qualsiasi azione fosse condotta nei suoi confronti. Nel contempo, si è rivolto al gruppo di avvocati pro-family Liberty Counsel, per rafforzare la propria difesa. Intanto, al proprio personale il BIDMC ha continuato ad inviare mail inneggianti agli stili di vita Lgbtq. Il dottor Church aveva chiesto espressamente che questo tipo di comunicazioni non gli fosse più spedito, ma la sua richiesta è caduta ovviamente nel vuoto. Così ad uno di questi messaggi ha deciso nuovamente di rispondere: «Celebrare le perversioni sessuali è altamente inadeguato, soprattutto nell’ambito di un centro medico, che dovrebbe esser consapevole delle conseguenze negative sulla salute provocate da comportamenti ad alto rischio». In questo modo «si ignorano anche e si disonorano le convinzioni religiose e le obiezioni morali che molti membri di quest’ospedale condividono, convinzioni ed obiezioni opposte a tali condotte». Ad un’altra mail del Centro ha risposto soltanto con un riferimento biblico: «Lev 18, 22». E’ il brano del Levitico, ove è scritto: «Non avrai con maschio relazioni come si hanno con donna: è abominio». E ad una terza mail ha risposto con un’altra citazione: «Rom 1, 26-28». E’ il passo della Lettera ai Romani, che recita così: «Per questo Dio li ha abbandonati a passioni infami; le loro donne hanno cambiato i rapporti naturali in rapporti contro natura. Egualmente anche gli uomini, lasciando il rapporto naturale con la donna, si sono accesi di passione gli uni per gli altri, commettendo atti ignominiosi uomini con uomini, ricevendo così in sé stessi la punizione che s’addiceva al loro traviamento. E poiché hanno disprezzato la conoscenza di Dio, Dio li ha abbandonati in balia d’una intelligenza depravata, sicché commettono ciò che è indegno». Molto chiaro, il messaggio. Al punto da indurre i suoi superiori, questa volta, ad espellerlo dall’ospedale, nonostante i colleghi e le varie organizzazioni pro-family avessero inviato appelli e lettere di sostegno per scongiurare tale decisione.

“I veri obiettivi del movimento Lgbtq”

Il dottor Church ha dichiarato a LifeSiteNews come la sua vicenda dimostri una cosa e cioè che le lobby Lgbtq non vogliono semplicemente «coesistere» col resto della società, bensì imporre il proprio modello senza ammettere alcuna, sia pur singola voce di dissenso.

Brian Camenker, del MassResistance di Boston, si è detto ammirato dalla linea scelta dal dottor Church, che ha elogiato per il fatto d’essersi dimostrato disposto a rischiare la propria carriera medica per la convinzione scientifica della nocività di alcune pratiche sessuali: «Ha molto da perdere – ha dichiarato Camenker a LifeSiteNews –, ma non ha alcuna intenzione di fare marcia indietro». Quanto accadutogli – ha proseguito – «è terribilmente spaventoso». Il dottor Church ha ovviamente presentato appello contro la decisione dei vertici del BIDMC, ma sono pochissime le speranze di ottener giustizia. Almeno in quell’ospedale…

Fonte: http://www.nocristianofobia.org

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