Alla Festa di Vita Nuova, Fabio Trevisan ha condotto una rassegna della canzone italiana da Volare a Vasco Rossi, dal sentimento all'angoscia, dai valori alla disperazione. La mente e il cuore degli italiani sono stati cambiati anche così, a suon di musica.

Le canzoni che hanno cambiato l’Italia




La Festa di Vita Nuova si è conclusa venerdì 26 settembre alle ore 21,00 con un intrattenimento veramente singolare. Fabio Trevisan, scrittore e giornalista veronese, uomo di cultura ma anche grande intrattenitore, ha proposto un percorso per immagini, parole e suoni – ha una voce da abile tenore – nella canzone italiana. L’anno scorso, in occasione della Prima Festa di Vita Nuova, egli si era proposto facendo incontrare a Trieste Don Camillo e Padre Brown, quindi Guareschi e Chesterton. Quest’anno ha iniziato da Nilla Pizzi – anzi anche da prima con G.A. Mario, l’autore de “La leggenda del Piave” e di “Santa Lucia luntana” – fino ad arrivare a Vasco Rossi. Ha passato in rassegna molti autori: Domenico Modugno, Luigi Tenco, Gino Paoli, Sergio Endrigo, José Feliciano, Fabrizio De André, Giorgio Gaber, Adriano Celentano, Claudio Chieffo, Lucio Battisti, Lucio Dalla, Mino Reitano, Jovanotti, Povia.

Il pubblico presente è stato coinvolto nel cantare i ritornelli delle canzoni, guidato dalla voce di Trevisan che parlava, gestiva, imitava la voce dei cantanti e cantava lui stesso. E’ stato un bel momento di allegria, di commozione ascoltando tante canzoni care, ma anche di amara riflessione. La canzone italiana ha trasmesso soprattutto il vuoto esistenziale, il rifiuto di Dio e si è abbandonata ad esprimere il non senso della vita. Molte canzoni, anche molto belle sul piano musicale, hanno però dei testi angoscianti, anarchici e disperati. Trevisan li ha passati in rassegna uno ad uno e si è avuta la conferma che di una totale assenza dei cantanti cattolici o comunque positivi nel panorama italiano. Trevisan ha fatto solo due nomi in questo senso: Mino Reitano e Claudio Chieffo.

La fede e l’umanità di Mino Reitano traspare nitidamente nel suo testamento spirituale, nella lotta contro il male del cancro che lo ha condotto alla morte terrena: “Offro le mie sofferenze a Gesù e alla Madonna e sull’esempio di Maria neanch’io perdo la speranza. Uno dei doni più belli che la vita mi ha dato è stato proprio quello della Famiglia…Ne approfitto anche per perdonare tutti. Io stesso chiedo perdono nel caso abbia danneggiato qualcuno, anche se, nel limite delle mie possibilità, ho sempre cercato di aiutare e comprendere tutti. Io ho un Angelo speciale: sono cresciuto praticamente senza conoscere mia madre, però Lei dal cielo ha vegliato su di me. E’ mia Madre il mio Angelo custode e poi c’è l’altra madre: la Madonna. PregateLa incessantemente, supplicateLa, vogliateLe bene. Vedrete che anche nei momenti di difficoltà non vi sentirete mai soli”. Firmato: Mino Reitano.

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