E' in atto una raccolta di firme per chiedere la collocazione della statua di Mons. Santin a Monte Grisa. Sarebbe la scelta giusta, per por fine alle assurde polemiche e collocare il ricordo del grande Vescovo al suo giusto livello: in alto.

La statua di Mons. Santin a Monte Grisa




Da qualche tempo è nata la proposta di collocare la statua di Mons. Santin nello spazio antistante il Tempio di Monte Grisa. L’idea si sta diffondendo in città ed è in atto una raccolta di firme a suo sostegno. A mio modesto parere l’idea è giusta, anzi quello è veramente il luogo migliore ed unico per sistemarla in modo adeguato per la memoria del grande Vescovo e per la dignità della Città che lo ricorda. Ecco alcune considerazioni di buon senso.

Innanzitutto, il Tempio di Monte Grisa è dedicato a Maria Madre e Regina. Ogni anno il Vescovo, da lassù, consacra la Città alla Madonna, che in questo caso è “Mater civitatis”, la madre della città, intesa come insieme di relazioni umane, come comunità retta dal bene comune. Ora, a Maria Mater civitatis si è sempre ispirato Mons. Santin che, come tutti sanno, fu come un Pater civitatis per Trieste che amò profondamente e di cui si occupò vivamente sul piano religioso, prima di tutto, ma anche dal punto di vista dei tanti bisogni umani che nei tremendi trascorsi di quegli anni la città tragicamente visse.

Secondariamente, in questo modo la statua verrebbe collocata in città ma nello stesso tempo fuori della città, oppure – se così vogliamo dire – sopra la città. Ricordiamo ancora tutti le aspre polemiche e il guazzabuglio di proposte e controproposte che la collocazione della statua del Vescovo Santin ha suscitato in città. Molte ipotesi sono stata fatte in buona fede, ma nel complesso la questione non è andata esente da strumentalizzazioni. Non si era salvata da tutto questo nemmeno l’ultima ipotesi di collocazione al Molo IV. E’ bene, allora, togliere il problema della collocazione della statua dalle beghe cittadine, sollevarlo anche moralmente parlando, elevarlo al colle che dall’alto guarda la città. Sono sicuro che anche gli enti cittadini che in passato si sono contesi la statua, ne saranno tutto sommato contenti: una patata bollente in meno tra le mani. La memoria di Mons. Santin non può essere macchiata dal tira e molla della politica spicciola. Ha bisogno di essere collocata al suo alto livello. Mettere la statua a Monte Grisa, ossia in alto e sopra la città, ha un significato anche simbolico. In questo modo essa sarà anche dentro la città, perché Monte Grisa lo si vede bene e perché il modo migliore di essere dentro una città è di essere al di sopra di essa.

Non saprei dire chi sia stato il primo ad avere questa idea. Se qualcuno rivendica questa primogenitura voglia cortesemente informare Vita Nuova. So però che l’idea sta avendo un buon successo popolare, come in genere hanno le idee semplici e giuste. La raccolta di firme – mi dicono – procede bene. Anche questo è un dato significativo. Mentre gli esperti e i politici si sono accapigliati, il buon senso del popolo e il vero affetto filiale per questo grande Vescovo, hanno illuminato la strada concreta da percorrere. Questo è segno che le grandi figure lasciano una traccia che va ben oltre le commemorazioni ufficiali, la scopertura di targhe in loro ricordo, l’erezione di statue, i discorsi inaugurali, le rivendicazioni di parte. I grandi lasciano una traccia nella vita del popolo. E questo il popolo se lo ricorda.

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