Giulia Bongiorno getta sulla lega il fantasma di Giulio Andreotti, è un'intellettuale femminista molto lontana dal popolo del partito, allontanerà il voto cattolico di destra.

La Lega candida Giulia Bongiorno: un errore




Salvini ha candidato alle prossime elezioni l’avvocato Bongiorno, quella, per capirci che aveva difeso Giulio Andreotti. Si capisce che la Lega ha in questa fase il vento in poppa e possa permettersi questa candidatura. Si capisce anche che Salvini ha tolto la parola “Nord” nel simbolo della Lega e mira quindi a darsi una immagine nazionale e di governo (infatti si parla della Bongiorno come prossimo ministro di grazia e giustizia in caso di vittoria). Però nella vita, e in politica in particolare, tutto si paga e anche questa candidatura avrà un costo.
Il costo lo si è visto subito, quando la Bongiorno ha dichiarato che Andreotti avrebbe approvato la Lega di oggi. Subito Maroni si è affrettato a dichiarare che lui e Bossi, invece, Andreotti lo avevano sempre combattuto. L’ombra lunga di Andreotti sulla Lega non porterà molti benefici.
Ma c’è anche molto di più. L’elettorato della Lega non è un elettorale borghese e sofisticato, è un elettorato prevalentemente popolare che con gli strampalati “nuovi diritti” ci convive male. Argomenti come il diritto di abortire, i diritti omosex, la negazione della famiglia e cose di questo genere non vanno molto a genio all’elettore di provincia che rimane fedele alle cose naturali e normali e contro le strane invenzioni delle élites salottiere.
La Bongiorno, invece, è campionessa di queste tendenze, si era dichiarata per l’allargamento della legge 40 sulla fecondazione artificiale, è stata a favore del matrimonio gay e del biotestamento con apertura all’eutanasia: tutti i classici atteggiamenti del progressismo nostrano le appartengono. Cosa abbia a che fare l’elettorato del Basso Vicentino con questo neo-femminismo patinato nessuno lo sa. Nella Lega la Bongiorno rimane un corpo estraneo.
Tra l’altro la sua presenza allontanerà dalla Lega il voto dei cattolici di destra, che si sposteranno su Fratelli d’Italia. Per costoro già era un grosso ostacolo il programma leghista di regolamentare la prostituzione, ossia la compravendita del corpo umano. Un obbrobrio: come si potrà dire no all’utero in affitto se si legalizza e si regolamenta il business del corpo delle donne? E come ci si fermerà al solo corpo delle donne? Già questo allontanava il voto cattolico di destra, ora la Bongiorno farà il resto,
Infin

Una risposta a “La Lega candida Giulia Bongiorno: un errore”

  1. Franco De Iaco ha detto:

    Rimane la soluzione di rivolgere la propria attenzione al Popolo della Famiglia. Movimento nato dai Family Day (evito la “S” del plurale inglese perchè siamo in Italia) che fonda il suo programma sulla Dottrina Sociale della Chiesa e non sulle forzature della lobby lgbt o sulle mode social-innovative dei vari pagani in circolazione e tantomeno sulle indicazioni dell’O.N.U. che ci vorrebbero tutti a sesso variabile. In Friuli Venezia Giulia, come in gran parte dell’Italia, le firme per la presentazione delle candidature sono state raccolte, il simbolo ed il programma sono stati presentati al Viminale. Mancano poche circoscrizioni che stanno lavorando per raggiungere l’obiettivo. Anche chi è stufo di turarsi il naso e non vota più, avrà l’opportunità di farlo ed il simbolo dascegliere.

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