La barca della Chiesa sta per capovolgersi. Parola di Benedetto XVI




Cosa pensa Benedetto XVI? Cosa dice Benedetto XVI? Cosa pensa dei Dubia dei 4 cardinali?
A tutte queste domande, sino ad ora, si poteva rispondere in modo vago.
Alcuni, fautori del nuovo corso, indicavano la correttezza dimostrata da Benedetto XVI nei confronti del suo successore: mai una critica, perchè concorda!
Altri, critici rispetto a molte scelte di Francesco, osservavano alcuni fatti piuttosto significativi di segno opposto,come le prefazioni di Benedetto ai libri del cardinal Robert Sarah, non certo sulla stessa linea liturgica e dottrinale di Francesco.
Quanto ai Dubia? Che Benedetto XVI concordi con i 4 cardinali lo farebbero pensare molte cose: il suo magistero passato; la sua profonda amicizia con tutti e 4, ben 2 dei quali tedeschi come lui; le dichiarazioni del suo segretario Georg Gänswein, il quale in un’ occasione aveva dichiarato pubblicamente, riferendosi ad Amoris Laetitia, che non si cambia la dottrina in una nota, mentre in un’altra occasione aveva comunicato che Benedetto segue con attenzione il dibattito sui Dubia (espressione che sembra indicare quantomeno che li ritiene interessanti, non certo infondati).
Oggi, dopo quanto Benedetto ha scritto per ricordare la morte del suo amico, il cardinale di Colonia Joachim Meisner, è difficile far finta di non capire.
Perchè?
Anzitutto perchè Benedetto rivela di aver sentito al telefono il cardinal Meisner un giorno prima della sua morte:
“Quando ho appreso mercoledì scorso da una telefonata della morte del card. Meisner in un primo momento non ci credevo. Il giorno prima avevamo parlato al telefono. La sua voce era piena di gratitudine perché era ormai arrivato in vacanza…”
Dunque Benedetto XVI e il cardinal Meisner, uno dei 4 cardinali firmatari dei Dubia, hanno continuato a sentirsi, fino alla fine.
Difficile immaginare che Benedetto abbia preso le distanze rispetto all’azione così eclatante del suo caro amico; difficile pensare che non abbiano parlato della defenestrazione di un altro cardinale tedesco, Mueller, visto che quest’ultimo, mandato via in malo modo soprattutto per non essersi piegato ad una interpretazione “rotturista” di Amoris laetitia, era stato nominato da Benedetto stesso.
Si noti che Meinser, il giorno prima di morire ha parlato sia con Benedetto, che con lo stesso Mueller, dichiarandogli di essere “profondamente addolorato” per il suo licenziamento. Benedetto non sarà stato addolorato anch’egli?
In ogni modo abbiamo un cardinale tedesco, firmatario dei Dubia, che sino al giorno prima di morire segue le vicende della Chiesa, interrogando due amici, entrambi noti per la loro ortodossia, Ratzinger e Mueller.
E cosa scrive Benedetto nel ricordare questo cardinale ed intimo amico?
Scrive:
“Sappiamo che era un pastore appassionato, e l’ufficio di pastore è difficile, proprio in un momento in cui la Chiesa ha bisogno di pastori che sappiano resistere alla dittatura dello spirito del tempo”.
C’è già qui un chiaro giudizio, del tutto positivo, sul “pastore appassionato” e sul suo andare contro corrente, contro la “dittatura dello spirito del tempo”. Con chi sta lo spirito del tempo, sui Dubia, non è difficile capirlo… Non certo con Meisner-Caffarra-Burke-Brandmueller….
Ma non è finita:
“Ma la cosa che più mi ha commosso è che ha vissuto in questo ultimo periodo della sua vita… sempre di più la certezza profonda che il Signore non abbandona la sua Chiesa, anche se a volte la barca si è riempita fino quasi a capovolgersi…”.
Bendetto non ha dubbi: Meisner non ha tradito la Chiesa, mettendo in dubbio, “in questo ultimo periodo della sua vita”, la validità di passaggi fondamentali di Amoris laetitia; Meisner ha sempre amato la Chiesa, pur vedendo la barca di Pietro quasi capovolta!
Quel “anche se la barca si è riempita fino quasi a capovolgersi” è un giudizio inappellabile, che collega Meinser, la sua fede, la sua lotta contro la dittatura dello spirito del tempo penetrato nel tempio, e la crisi terribile in cui versa la Chiesa.
Benedetto ha concluso così:
“Quando il card. Meisner non è andato alla messa l’ultima mattina, è stato trovato morto nella sua stanza. Il breviario era scivolato dalle mani: stava pregando, morto, davanti al Signore, parlando con il Signore. Il genere di morte che gli è stato dato dimostra ancora una volta come ha vissuto alla presenza del Signore e in colloquio con Lui”.
Per uno che veniva accusato dagli uomini di chiesa più alla moda di essere contro il papa, di voler dividere la Chiesa ecc., non poteva esserci elogio più eloquente, da parte di un uomo che ancora oggi veste di bianco e che si firma “Benedetto XVI, Papa emerito”.
Fonte: http://www.libertaepersona.org

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