I repubblicani sfidano Soros




I repubblicani Usa vogliono che George Soros finisca sotto inchiesta. Secondo quanto riferisce Fox News, infatti, alcuni senatori si sarebbero rivolti al Segretario di Stato Rex Tillerson al fine di fare luce sui finanziamenti pubblici elargiti alle associazioni collegate al magnate, importante finanziatore dell’ultima campagna elettorale di Hillary Clinton. La lettera chiede un’inchiesta sul finanziamento di gruppi e associazioni dell’universo progressista all’estero da parte di agenzie governative come la Usaid (Agenzia statunitense per lo sviluppo internazionale).

I repubblicani scrivono a Tillerson

La lettera spedita il 14 marzo e indirizzata a Tillerson è stata firmata dal senatore repubblicano Mike Lee dello Utah e dai colleghi James Inhofe, Thom Tillis, David Perdue, Ted Cruz e Bill Cassidy, e segue la lettera scritta a febbraio dagli avvocati del Partito Repubblicano che chiedeva di investigare sui finanziamenti pubblici destinati alle attività “filantropiche” di Soros in Macedonia. Secondo i senatori repubblicani, Soros sta cercando di “divulgare l’agenda progressista e aiutare la sinistra”, influenzando l’opinione pubblica.

Quei finanziamenti dell’Usaid elargiti alla Open Society di Soros in Macedonia hanno destato dubbi e sospetti sul fatto, scrive Fox News, “che l’ambasciata statunitense stia prendendo una posizione nei problemi interni del paese”.

Finanziamenti destinati a influenzare l’opinione pubblica nei Balcani

Il sito della Usaid mostra che tra il 2012 e il 2016 sono stati elargiti quasi 5 milioni di dollari di soldi pubblici alla Open Society in Macedonia per il “Civil Society Project”, progetto che mira a “educare i cittadini della Macedonia verso un governo responsabile”. Il sito dell’Usaid rimanda a www.soros.org.mk e sostiene che il progetto abbia educato centinaia di giovani macedoni “all’attivismo giovanile e l’uso dei nuovi media”. In tale progetto sarebbero coinvolte, secondo i senatori firmatari dell’iniziativa, le ambasciate statunitensi: i senatori hanno dunque scritto a Tillerson, evidenziando non solo l’ambigua situazione in Macedonia, ma anche ciò che accade in maniera analoga nella vicina Albania.

George Soros e l’agenda globalista

I repubblicani hanno tollerato per anni le attività di George Soros mirate a divulgare l’agenda globalista nel mondo, ma con l’arrivo di Donald Trump alla Casa Bianca qualcosa è cambiato. Soros è particolarmente interessato a influenzare l’esito delle elezioni nell’est europeo in funzione anti-russa, come accadde in Ucraina: in un’intervista del maggio 2014 rilasciata dalla Cnn, Soros ammise di essere responsabile della creazione di una fondazione nel Paese che contribuì alla deposizione dell’allora legittimo leader del governo e alla successiva instaurazione del governo filo-europeo di Petro Poroshenko.

Al momento Soros non ha voluto commentare l’iniziativa dei repubblicani, lasciando la replica al presidente della Open Society Chris Stone, che accusa Trump di favorire i dittatori: “I regimi autoritari, oggi chiamati illiberali, si sono a lungo opposti a George Soros e alla sua visione di società aperta, ma la vittoria di Trump li ha incoraggiato ad andare oltre” – ha dichiarato Stone a Politico.

L’attività filantropica di Soros

Come vi avevamo già raccontato, George Soros è l’esponente di spicco del pensiero “progressista” e globalista – è un fedele seguace del filosofo  Karl Popper e del concetto di “società aperta” – che rigetta identità, confini e nazioni. Negli ultimi 20 anni George Soros ha finanziato, tramite la Open Society Foundations, tutte le organizzazioni e associazioni capaci di diffondere i suoi valori e ideali, sia negli Stati Uniti che in Europa, come documentato dagli hacker di DC Leaks. Questi ultimi, lo scorso agosto, hanno pubblicato ben 2576 files trafugati dai server dei principali funzionari e partner della Open Society, rendendo pubbliche le strategie messe in atto dall’organizzazione al fine di influenzare l’esito delle elezioni e l’opinione pubblica in tutto il mondo.

Il magnate che paga l’invasione dell’italia e dell’Europa

Inoltre, come ampiamente documentato da Gian Micalessin su Il Giornale, il magnate ha recentemente investito 500 milioni di dollari nelle ong per creare una flotta di navi destinata al salvataggio dei migranti nel Mediterraneo. “Investimenti – scrive Micalessin – destinati a contrastare le politiche europee sull’immigrazione e a mettere a rischio la sovranità dell’Italia e di altre nazioni”. Riusciranno i repubblicani a fermarlo, una volta per tutte?

di Roberto Vivaldelli

Fonte: http://www.occhidellaguerra.it

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