Anche la Merkel cade. Con l'approvazione delle nozze gay pure la Germania si suicida

I post-cristiani tedeschi decisivi per la devastazione del matrimonio




Con 393 deputati a favore e 226 contrari è passata in Germania la legge che introduce il cosiddetto “matrimonio” tra omosessuali. Con una dichiarazione di facciata, la cancelliera Angela Merkel ha detto di avere votato contro, poiché per lei «il matrimonio è tra uomo e donna». Non è proprio così: cedendo all’opinione pubblica ha abbandonato l’opposizione di principio alle nozze gay, permettendo così ai suoi deputati della Cdu libertà di coscienza e di voto. Ha difatti aggiunto: «Spero che il voto di oggi non solo promuova il rispetto delle differenze, ma porti anche più coesione sociale e pace».
Di nuovo decisivi, quindi, i voti dei politici d’ispirazione cristiana. La Cdu della Merkel – l’Unione Cristiano-Democratica tedesca – dovrebbe corrispondere ad un partito popolare di centro, le cui radici dovrebbero trovare linfa nel cristianesimo sociale. Trovano invece linfa nel laicismo odierno onnipresente e spesso anche onnipotente.

Con l’equiparazione delle unioni omoerotiche al matrimonio, si spalancano pure le porte alla libera adozione dei bambini. È stata un’approvazione lampo, visto che il voto è giunto a ruota solo dopo trentotto minuti di dibattito al Bundestag. La Merkel, per non precludersi le successive alleanze elettorali con l’Spd, con i verdi e con i Linke dell’estrema sinistra, lunedì 26 giugno aveva detto di essere d’accordo con la proposta del matrimonio egalitario.
Non solo, ma se nel 2013 la Merkel aveva escluso l’adozione da parte delle coppie gay, adesso afferma invece che «dovrebbe essere possibile la piena adozione» (peraltro già legale in Germania per via giudiziaria).

Confusione? Smarrimento? Forse solo un freddo calcolo politico. Di certo l’inizio dell’estate è ottimo per l’approvazione di questo tipo di leggi, vista l’imminente distrazione balneare dei media. Su un tema centrale come quello della famiglia il Cdu è spaccato. Si va dal cristianesimo adulto della Merkel e del capogruppo Volker Kauder – che sembrano per la famiglia naturale, ma ammettono la validità di qualsiasi opinione – al post-cristianesimo del deputato Jan-Marco Luczak: «È arrivato il momento di aprire il matrimonio e fare questo significa esprimere valori profondamente conservatori».

In Italia, La Repubblica esulta: «gli ultimi sondaggi dimostrano che una maggioranza schiacciante degli elettori Cdu è a favore dei matrimoni gay». Esulta la sinistra tedesca, che plaude sbalordita alla curiosa mutazione genetica dei post-cristiani. Esultano coloro che hanno usato le unioni civili come grimaldello, per forzare la serratura del diritto, entrare e prendersi tutto: è dal 2001 che in Germania sono legali le unioni civili.
Esulterà meno la società, con tendenza al suicidio di se stessa. Esulteranno molto meno i bambini, le vere vittime, costrette a subire le conseguenze di rapporti contro natura.

Una risposta a “I post-cristiani tedeschi decisivi per la devastazione del matrimonio”

  1. FRANCO FRAGIACOMO ha detto:

    Una maggioranza schiacciante degli elettori CDU si sta schiacciando con le proprie mani!
    Non c’è nulla da esaltare, ma solo da pregare che il Signore converta i loro cuori e doni a loro la Vera Sapienza!

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