Al liceo Petrarca di Trieste riunione sul progetto "A scuola per conoscerci" di Arcigay e Arcilesbica. Molti genitori non ci stanno. Lettera di uno di loro.

I genitori reagiscono: basta con i corsi obbligatori di Arcigay e Arcilesbica




edi Andrea Canale, genitore

Premessa redazionale. Il 1 aprile 2016, dalle 16,30 alle 18,30,  si è tenuta presso il liceo Petrarca di Trieste una riunione per la presentazione del progetto “A scuola per conoscerci” di Arcigay e Arcilesbica finalizzato alla prevenzione del bullismo omofobo e della discriminazione delle persone LGBT. Il programma dell’incontro, a cui erano presenti circa 80 persone tra genitori e insegnanti, ha visto l’intervento di Davide Zotti, responsabile educativo del progetto stesso, dell’assessore regionale Loredana Panariti con delega alle pari opportunità e alle politiche giovanili, degli psicologi formatori Lorenzo Bretti e Martina Gardelin e del coordinatore dei volontari Denis Morello, il quale ha trattato l’argomento “la presenza in classe dei volontari e delle volontarie Arcigay e Arcilesbica: il valore della testimonianza”.

Pubblichiamo qui di seguito una lettera ricevuta da Andrea Canale, un genitore presente all’incontro. Nel numero di Vita Nuova di venerdì prossimo 8 aprile dedicheremo all’argomento una pagina intera.

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Sono uscito dall’incontro “formativo” al Petrarca del 1 aprile organizzato da Arcigay-Arcilesbica con la netta sensazione che alle istituzioni presenti in sala importa poco o niente della famiglia.
È proprio strano. Trovo scritto all’articolo 30 della Costituzione italiana: “E’ dovere e diritto dei genitori mantenere, istruire ed educare i figli …”.
I politici, un tempo attenti al consenso elettorale, oggi preferiscono finanziare progetti farlocchi senza ascoltare cosa pensa la famiglia.
La ricetta è semplice: metti in rete alcuni soggetti, meglio se vi fai partecipare un ente di ricerca, finanzi e poi condisci il tutto con la paura.
Sì, la paura è un ottimo deterrente nella pubblica amministrazione, meglio poi se unito alla presenza/assenza di un’apposita circolare.
E’ buffo. Il ministro dell’istruzione è stato capace di garantire in una pubblica audizione (15/09/15) che i dirigenti garantiscano, anche nel FVG, il diritto ad accedere in maniera facoltativa ai progetti. Poi però ha dimenticato di scriverlo in una circolare.
Noi cittadini siamo chiamati al rispetto delle norme, in primis quelle di rango costituzionale.
Nella pubblica amministrazione se manca la circolare il panico è garantito: non si può fare nulla.
A volte può capitare che vengano emanate circolari in contrasto con la norma, a volte addirittura la norma costituzionale.
Si racconta che in una pubblica amministrazione è bastato richiamare all’ordine un solo dirigente, reo di aver concesso una deroga, per ottenere l’immediata ubbidienza di tutta la dirigenza.
La paura d’altra parte gioca brutti scherzi anche alla famiglia.
Non intendi far partecipare tuo figlio ad un progetto che hai capito essere in netto contrasto con la visione antropologica della tua famiglia, peraltro generalmente condivisa, ma hai paura di doverti giustificare.
È arrivato il momento che noi genitori prendiamo coraggio e ribadiamo serenamente il primato educativo della famiglia rispetto alle altre “agenzie educative”.
Al termine della seconda guerra mondiale fu chiaro a tutti che il Nazismo prese piede così facilmente perché l’educazione dell’individuo era in balia dello Stato. La famiglia non aveva alcun titolo per interferire.
Vogliamo sottrarre ore curricolari di storia ai nostri ragazzi per dare spazio a progetti che insinuano dubbi sulla percezione della propria identità sessuale?
Vogliamo forse far dimenticare il primario ruolo educativo, lasciando ad improvvisati educatori libero campo per destrutturare e riformulare quanto a fatica abbiamo costruito con tanta cura in famiglia?
Stiamo mica preparandoci ad una nuova dittatura?
Andrea Canale

4 risposte a “I genitori reagiscono: basta con i corsi obbligatori di Arcigay e Arcilesbica”

  1. capodanno monica ha detto:

    Condivido in pieno la lettera di questo genitore.E’ verissimo.L articolo 30 della costituzione afferma che spetta ai genitori educare i propri figli. La scuola non può lasciare in mano a EDUCATORI IMPROVVISATI campo libero di destabilizzare quanto viene insegnato in famiglia.
    Cordiali saluti.
    Monica Capodanno ( mamma di un alunna del Petrarca)

  2. Geronimo ha detto:

    Paura di ? Paura di che??? Ma siamo fuori? Io non ho affatto paura e non devo affatto giustificarmi. Nessuno di noi dovrà farlo. Nessuno!!!

  3. Simona ha detto:

    Lo Stato dovrebbe essere la prima Istituzione a richiedere il rispetto della Costituzione eppure è l’Istituzione che per eccellenza tradisce e trasgredire i principi costituzionali e quello che è peggio obbliga i cittadini e le famiglie a trasgredire i dettami della Costituzione per favorire le lobby che oggi detengono il potere economico e politico e a nessuno interessa che tali iniziative minimo l’identità dei nostri figli e la solidità della famiglia (uomo/donna)che tradizionalmente da sempre costituisce il nucleo fondante della società!!Dunque: lo Stato è amico o nemico? (Carlo e Simona)

  4. salvatore porro ha detto:

    Gentili Carlo e Simona, giustamente vi chiedete questo Stato è amico o nemico. Lo grido questo governo a guida Renzi è nemico della FAMIGLIA, dei valori Cristiani, tanto è vero che tutto il centro-sinistra e tutti quei partitini che lo appoggiano hanno dato il “via libera” al Senato alla riforma della “Buona Scuola”, voluta proprio dal governo Renzi, che a mio modesti parere, appare anche come un “via libera” al gender nelle scuole. Tra i firmatari del testo sono stati alcuni senatori del NCD, che hanno approvato il 25 giugno a Palazzo Madama ciò contro cui il 20 giugno, avevano manifestato in piazza San Giovanni.
    Questi onorevoli per tenersi la poltrona hanno tradito, ben sapendo di tradire, i “Principi non negoziabili”. Noi pochi veri cattolici rimasti fedeli al magistero della Madre Chiesa, continueremo la nostra battaglia per la difesa e la tutela dei nostri figli e della famiglia.

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