Omelia del Vescovo Giampaolo Crepaldi alla Messa nella Notte di Natale nella Cattedrale di San Giusto

Grazie, perché hai fatto tutto questo per me




DIOCESI DI TRIESTE

SANTO NATALE: MESSA DELLA NOTTE

+ Giampaolo Crepaldi

Cattedrale di San Giusto, 25 dicembre 2017

 

Carissimi fratelli e sorelle,

  1. «È apparsa la grazia di Dio, apportatrice di salvezza per tutti gli uomini». Queste parole, contenute nella Lettera di San Paolo a Tito che abbiamo appena ascoltato, contengono la chiamata del Signore a contemplare la Sua grazia, apportatrice di salvezza. Chiediamoci: come, dove, quando, è apparsa questa grazia? È apparsa in un evento storico, accaduto circa duemila anni orsono in un piccolo villaggio della Palestina. il Vangelo di Luca ce lo ha appena raccontato: «Maria diede alla luce il suo figlio primogenito, lo avvolse in fasce e lo depose in una mangiatoia». La grazia di Dio, apportatrice di salvezza per tutti gli uomini è apparsa in questa nascita. Anzi, è questa nascita, la nascita di Gesù. In queste semplici parole diede alla luce il suo figlio primogenito sta racchiuso tutto: la storia di tutto il mondo sta concentrata interamente in esse. Ed infatti essa si divide in due parti: prima e dopo quella nascita. Il bambino Gesù, infatti, è il Figlio stesso di Dio: Altissimo, Onnipotente, Immortale, come il Padre. L’Altissimo si è fatto piccolo, l’Onnipotente si è fatto debole, l’Immortale si è esposto alla nostra morte, la Gioia infinita si è nascosta nel vagito di un bambino.
  2. Cari fratelli e sorelle, come i pastori anche noi dobbiamo prendere la strada per Betlemme per incontrare il Bambino adagiato nella mangiatoia. Fermiamoci a contemplare il presepio, la sacra rappresentazione del Natale del Signore Gesù. In quella sosta, devota e orante, avremo modo di imparare molte cose belle e importanti per la nostra vita. In primo luogo, Maria e Giuseppe ci insegneranno la sacralità della vita umana nascente, il valore della maternità della donna e della famiglia fondata sul matrimonio. Capiremo che le persone umili, rappresentate dai pastori, sono persone privilegiate perché chiamate per prime ad incontrare Gesù. Impareremo la pace – Pace in terra agli uomini che Dio ama – e l’accoglienza di altri popoli – i Magi venuti dall’Oriente –. Ci renderemo disponibili al rispetto per la natura e per gli animali creati da Dio: infatti, per rendere viva la rappresentazione della Natività, in genere, non mancano mai le stelle, le campagne, i monti, i corsi d’acqua e il bue, l’asinello e le pecorelle. Impareremo, soprattutto, quanto sia bello incontrare Gesù, la grazia apportatrice di salvezza. Papa Francesco ci incoraggia a seguire questa direzione: «… Entriamo nel vero Natale con i pastori, portiamo a Gesù quello che siamo, le nostre emarginazioni, le nostre ferite non guarite, i nostri peccati. Così, in Gesù, assaporeremo lo spirito vero del Natale: la bellezza di essere amati da Dio. Con Maria e Giuseppe stiamo davanti alla mangiatoia, a Gesù che nasce come pane per la mia vita. Contemplando il suo amore umile e infinito, diciamogli semplicemente grazie: grazie, perché hai fatto tutto questo per me». Buon Natale a tutti!

 

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