Castighi, Inferno, preghiera, sacrificio, persecuzioni, apostasie ... abbiamo ancora le categorie mentali per comprendere queste categorie teologiche?

Fatima: siamo ancora capaci di leggerne il messaggio?




I tre messaggi della Madonna a Fatima – apparizioni, non dimentichiamolo, a cui non è obbligatorio credere ma che sono state riconosciute dalla Chiesa che sabato scorso ha beatificato i due pastorelli della Cova da Iria – ci dicono delle cose che sembrano di altri tempi. Sono ancora comprensibili oggi da parte nostra, oppure le categorie con cui pensiamo e viviamo la fede sono cambiate?

I messaggi parlano di “castighi” del Cielo per il malvagio comportamento degli uomini. Parlano di guerre che sarebbero successe e di persecuzioni nei confronti della Chiesa e del Papa, se l’umanità non si fosse ravveduta. Per evitare la guerra, la Madonna non chiede di fare marce per la pace con tante bandiere arcobaleno, ma chiede di pregare e di fare sacrificio. Chiede di pregare perché molte anime non si salvano perché nessuno prega per loro. Chiede di fare sacrifici per combattere la tendenza al peccato che è prima di tutto in noi e poi nelle strutture sociali. Non ha chiesto di fare assistenza sociale nei confronti di immigrati o disagiati, ha chiesto di sacrificarci. Quell’idea di pregare per le anime che altrimenti si perderebbero contiene la fede nella comunione di Santi, l’idea che c’è una grande battaglia spirituale in atto con il Principe delle Tenebre che le anime le vorrebbe per sé. Abbiamo ancora questa fede? Il Messaggio di Fatima ci parla dell’inferno che è stato mostrato ai veggenti. Inferno, purgatorio, paradiso: questi sono gli elementi fondamentali della vita di fede del cattolico. Oggi ci crediamo ancora? Su tutti e tre i messaggi aleggia la fede in un Dio che giudica, con misericordia perché è assoluta semplicità, ma che giudica. La salvezza delle anime deve essere la prima preoccupazione della Chiesa, ma oggi la prima preoccupazione sembra essere altro: la giustizia sociale, la solidarietà, il dialogo. Il terzo Messaggio contiene poi l’immagine del Papa – “il vescovo vestito di bianco” – che sale sotto la croce in mezzo a cadaveri in una città in rovina, si inginocchia e viene ucciso insieme a vescovi, sacerdoti e religiosi. “Il mio cuore immacolato trionferà”, disse la Vergine a Fatima, ma non prima di grandi persecuzioni nei confronti della Chiesa ed anche di grandi apostasie, come del resto afferma San Paolo nella seconda lettera ai Tessalonicesi. Le persecuzioni le vediamo già oggi, ma non vediamo l’apostasia. Abbiamo ancora gli occhi per vedere queste cose?

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