Europeismo e laicismo, i ciucciotti del comunismo




Caro Direttore,

avrà notato anche Lei che i comunisti sono come i tabagisti. Quando sono costretti a smettere di fumare, non c’è tappo, cappuccio, penna, bocchino, dito, che non si mettano a ciucciare. Hanno bisogno di un’ideologia succedanea. Così, quando cadde il Muro, prima si schermirono: “comunista io? Quando mai, sempre stato bob-kennediano!”, alla fine trovarono un primo ciucciotto: l’europeismo.

Ricorda quel tale che sgattaiolò nel Parlamento europeo e che poi, fatta carriera in Italia, tanto intrigò contro il Governo nel nome dell’Europa? Come i suoi ex-compagni aveva lasciato al suo destino il Grande Padre dei popoli e abbracciato il Grande Fratello europeo. Guai a contraddire la nuova Guida, ne va della democrazia! Guai a mettere in discussione l’Europa unita, se ne avvantaggiano i populisti! Guai a dubitare della Costituzione europea, che è come quella italiana, la più bella del mondo!

Solo che la realtà è testarda. L’Unione europea è oggi più o meno come ieri erano l’Unione sovietica e l’Unione jugoslava: una costruzione artificiosa, fittizia, imposta ai popoli, e che i popoli hanno accettato perché non hanno mai avuto voce (quando l’hanno avuta, hanno detto di no).

Tutti sapevano che costruzioni siffatte non avrebbero potuto resistere, e che, tolto il tappo, le nazionalità, sarebbero esplose. Tutti sanno che, se ti inventi una specie di Superstato e quello non è in grado di difendere i suoi cittadini all’interno e dall’esterno, alla fine scoppia. Ci dissero che l’Europa unita avrebbe garantito la pace e diffuso le virtù economiche. Riguardo alla pace, oggi i vecchi Stati europei sono uno contro l’altro. E quanto alle mancate virtù economiche è vero che sono in gran parte colpa nostra, ma è difficile far apprezzare una equa distribuzione delle responsabilità a chi, nel nome dell’Europa, s’è visto rubare i risparmi, è stato costretto a chiudere un’azienda, a dislocare, licenziare, fallire, emigrare.

Se gli ex-comunisti non considerassero “euroscettico” come sinonimo di “sporco fascista”, oggi dovrebbero dire che è arrivato il momento di ripensare dalle fondamenta l’edificio europeo. Proprio loro, che hanno imparato a proprie spese che cosa accade quando ai popoli non piace più un impero privo di legittimazione, dovrebbero essere i primi a interpretare il malessere degli europei, prima che la storia se li infilzi ancora una volta. E già ce li vedo, quando accadrà: “europeista io? Quando mai, sempre stato per le nazioni e le patrie, come De Gaulle!”.

Invece, nulla, ancora lì a succhiare il ciucciotto. E non solo quello. Come avrà visto anche Lei, caro direttore, ora ce n’è un altro. Dopo l’europeismo succedaneo del comunismo ora abbiamo anche il laicismo succedaneo del comunismo. E la cosa è comprensibile, perché proprio l’Europa è il luogo più laico e scristianizzato del mondo, e certo dell’Occidente, che non a caso, ci viene spiegato, si chiama Occidente: perché è al tramonto! Uomo e donna? Quando mai, nella neo-lingua laica si dice A e B! Sessi diversi? Ohibò, si dice genere indistinto, che poi uno all’anagrafe può registrare come gli pare e cambiare quando gli pare! Matrimonio omosessuale? Gesummaria, ora si chiama unione civile o formazione sociale!

Oltre che contro natura, siamo anche contro la tradizione religiosa dell’Italia? Al contrario, ci dicono i laici, siamo noi i veri religiosi. Non è forse vero che il cristianesimo è di recente diventato eco-cristianesimo, social-cristianesimo, geo-cristianesimo, e perciò riscatto, emancipazione, misericordia, perdono, accoglienza, così come noi abbiamo sempre auspicato, quando lo chiamavamo “oppio dei popoli”? È vero, prima indicavamo a modello santa Maria Goretti, oggi Monica Cirinnà Montino, ma questo è precisamente l’effetto benefico dell’Europa, che ci ha raccolti primitivi e arretrati come campagnoli e oggi ci restituisce avanzati e moderni come post-cristiani. Non vedete il progresso? Avrebbe mai potuto la signora Cirinnà, come lei medesima ha tenuto a farci sapere, riunire festosa a Natale tutte le spose e i bambini del signor Montino se non avesse preso piede la religione del laicismo? Perciò, che volete che sia uno step-Montino in più o in meno? O un Montino coniugato con un altro Montino, disposto ad adottare, comprandoselo, un altro piccolo Montino?

Caro direttore, è così che siamo finiti. L’europeismo ci ha messo in mutande, il laicismo ci ha tolto anche quelle. Lei pensa che questa storia del matrimonio omosessuale non sia ancora finita? Non si faccia illusioni. Andrà come con l’Europa. Anche se il popolo dicesse di no, anche se le piazze si ribellassero, e per miracolo le chiese si riempissero, i giubilei avessero successo, i vescovi coraggio, i preti fermezza, basterebbero due o tre gatti in toga per reprimere ogni resistenza. Come al solito, avevano ragione loro: compagni, il vento della storia non si ferma! Fino alla prossima tragedia.

di Marcello Pera

Fonte: http://www.italiaoggi.it/

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