Costanza Miriano: “I cattolici seguono il Catechismo, non l’Oms e la sua ‘pianificazione familiare’”




“La dottrina di un cattolico non può essere dettata dall’Organizzazione Mondiale della Sanità”. Sentita da IntelligoNews Costanza Miriano, giornalista di Rai Vaticano e autrice di diversi best-seller, risponde così all’articolo di Padre Mauro Leonardi, collaboratore dell’Huffington Post, che riprendendo le parole dell’arcivescovo Nosiglia si è felicitato per il passo in avanti di quella Chiesa che, in tema di omosessualità, “si è messa in ascolto” dell’Oms. La giornalista ha quindi posto in evidenza come le linee guida dell’Oms su aborto e educazione sessuale siano totalmente antitetiche a quelle della dottrina cattolica.

Miriano, dobbiamo ascoltare l’Oms o il Catechismo della Chiesa cattolica prendendo spunto dalle parole dell’arcivescovo Nosiglia riprese da Padre Mauro Leonardi su l’Huffington Post?

“L’Organizzazione Mondiale della Sanità è un agenzia dell’Onu, di cui conosciamo benissimo le posizioni in materia dei temi eticamente sensibili. Basta dire che chiama ‘pianificazione familiare’ la contraccezione e l’aborto, quindi non si può prendere come il vangelo quello che afferma l’Oms. La gerarchia delle fonti per noi cattolici dovrebbe essere un’altra”.

Immagino che per un cattolico sia più importante il Catechismo della Chiesa, giusto?

“Io non voglio entrare in polemica con un pastore della Chiesa e non voglio parlare di lobby, ma sono certissima che l’Onu, come denunciato da molti vescovi africani anche in occasione del Sinodo, condiziona l’elargizione di aiuti economici ai Paesi africani legandola all’accettazione, da parte di quest’ultimi, di politiche di pianificazione familiare e di educazione sessuale. L’aborto per i cattolici è un peccato, punto, c’è poco da discutere. Per non parlare poi delle linee guida sull’educazione sessuale che consigliano di far giocare i bambini di quattro anni con i preservativi e di indurli alla masturbazione. Dunque è evidente che non si può accettare acriticamente tutto quello che viene imposto dalle Nazioni Unite”.

Ma in materia di omosessualità forse la Chiesa può concordare con le indicazioni dell’Oms?

“Io quello che non accetto del discorso di padre Mauro – di cui fra l’altro ho una grande stima – è l’affermazione secondo cui è in contraddizione con l’essere cattolico non concordare con la linea dell’Oms. Va benissimo l’invito a confrontarsi senza pregiudizi e paure ma non ci sto a sentire dire che non è cattolico chi non la pensa come l’Onu. Per me fa fede il Catechismo mentre l’Oms su tantissimi temi ha posizioni totalmente antitetiche a quelle della dottrina cattolica”.

Quindi nessuna sintesi è praticabile tra gli insegnamenti della Chiesa e le politiche dell’Oms?

“La vera questione è un’altra: lo scontro non è Oms versus catechismo della Chiesa cattolica, ma tra una lettura medica e un’altra. Ci sono medici che danno aiuto specialistico a chi non vive con serenità la propria condizione sessuale. Su questo c’è un amplissima letteratura medica. Io stessa conosco tanti psichiatri, cattolici e laici, che hanno un’altra visione delle cose. Certo se uno è felice è felice e non ha bisogno di aiuto; ma se invece il sesso e la propria omosessualità sono vissute con un certo disagio si ha il diritto di chiedere aiuto ad un professionista. Il prof. Cantelmi ha subito un linciaggio mediatico per aver sostenuto che esiste una terapia medica per affrontare questi disagi. Si tratta di fior di medici, psichiatri e psicologi – non preti e suore – che sostengono questo. In fondo la professoressa piemontese ha detto solo che chi vive con disagio la propria condizione sessuale può rivolgersi ad un professionista. Non ci vedo nulla di male”.

A un’altra professoressa, docente di italiano e storia al liceo Botta di Ivrea, viene imputata anche una certa dietrologia per le affermazioni sugli ormoni contenuti nell’alimentazione per i bambini…

“Io non conosco bene il caso e non ho letto tutto quello che avrebbe detto questa professoressa. Certo che è ridicolo parlare di una strategia occulta per cambiare la sessualità dei bambini attraverso l’alimentazione. Verò è pero che la carne contiene molti ormoni per via dei mangimi artificiali con cui sono alimentati gli animali. È provato che questo sta portando ad uno sviluppo anticipato della bambine, ma è un’altro problema”.

Visto che parliamo di animali d’allevamento, come commenta il fatto che l’opinione pubblica si stracci le vesti per le oche della Moncler e non sprechi più di tante parole per i cristiani arsi vivi in Pakistan? Le piume di un pennuto valgono più di una vita umana?

“Sono tante ormai le violenze e le ingiustizie per cui la gente non si indigna più. Non ci indigniamo per gli uteri in affitto, non ci indigniamo per le migliaia di bambini abortiti… Io la mia quota di indignazione la conservo per la vita e la dignità degli esseri umani. Poi in un mondo ideale, dove non soffre nessuno, si può lottare anche per il benessere degli animali. Fermo restando che un animale non deve essere seviziato o fatto soffrire senza motivo, una bestia uccisa per sfamare delle persone è benedetta da Dio. Poi se questa soffre mi dispiace ma è un dispiacere che sta al duemilaseicentesimo posto delle mie preoccupazioni”.

di Marco Guerra

Fonte: http://www.intelligonews.it

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