In allarmante crescita progetti e iniziative per la rieducazione dei bambini secondo l'ideologia dell'indifferenza sessuale. E' l'ora di genitori e insegnanti.

Contro il nuovo lavaggio del cervello




Papa Francesco lo scorso 11 aprile alla Delegazione dell’Ufficio Internazionale cattolico dell’infanzia, ha parlato di «sperimentazione educativa sui bambini, usati come cavie da laboratorio, in scuole che somigliano sempre di più a campi di rieducazione e che ricordano gli orrori della manipolazione educativa già vissuta nelle grandi dittature genocide del secolo XX, oggi sostitute dalla dittatura del “pensiero unico”».

L’Arcivescovo Giampaolo Crepaldi nell’omelia conclusiva della processione del Corpus Domini di domenica 22 giugno, ha auspicato «una comunità che educa i suoi figli, bambini e giovani, senza irretirne lo sviluppo con illogici programmi formativi che rischiano di comprometterne la sana e naturale crescita».

Ambedue i passaggi si riferivano all’impegno con cui oggi si vuole rieducare i bambini fin dalla prima infanzia secondo l’ideologia dell’indifferenza sessuale. Fin dalla scuola materna non si dovrebbe più educare i maschi a crescere come maschi e le femmine come femmine, ma fin da subito si dovrebbe insegnare che non esiste una identità sessuata naturale o che tutte le identità sessuali sono ugualmente corrette e che si potranno scegliere secondo la propria tendenza soggettiva.

In questa pagina presentiamo alcuni libretti destinati a questa rieducazione dei nostri bambini fin dalla scuola materna. Ne esistono ormai molti ed alcuni Comuni, come quello di Torino, hanno anche allestito un servizio di informazione, biblioteca e prestito per gli educatori della scuola.

Che i bambini siano il bersaglio di una manipolazione fin dalla tenera età con l’intento di imporre la negazione della loro natura, è dimostrato, tra l’altro, dalla indizione a Palermo del Gay Pride Bimbi. Dal 16 al 25 giugno si è tenuta una settimana di indottrinamento per bambini all’ideologia LGBT con la scusa di educare ad amare chi è diverso. E’ stata una settimana di lavaggio del cervello in cui si è insegnato a bambini da 0 a 6 anni con favole e poesie che omosessualità e bisessualità è bello.

Per fortuna nello stesso tempo qualcuno si muove in senso contrario. Su Facebook c’è la pagina “Raggiungiamo 500 mila mi piace contro le fiabe gay alla scuola materna”. Io ho cliccato e invito a farlo anche i lettori di Vita Nuova. Anche i Nonni si mobilitano ed è nata l’associazione “Nonni 2.0” che ha scritto una lettera aperta al presidente del Consiglio Renzi contro queste nuove fiabe. E i Nonni, si sa, sono esperti in questo campo, data la loro lunga esperienza di narratori di favole per i nipotini.

Come abbiamo scritto più volte su Vita Nuova, questo è il momento dei genitori, ma anche degli insegnanti. La pressione perché questo tipo di insegnamento innaturale passi è molto forte e purtroppo anche le istituzioni vi sono impegnate. Spetta ai genitori e agli insegnanti vegliare con grande attenzione sugli strumenti che vengono messi in mano dei bambini e, semmai, mobilitarsi, unirsi, protestare, chiedere di essere resi partecipi e di poter decidere loro. Non è più tempo di deleghe, perché non è più tempo di fiducia incondizionata.

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