Con un utile da 200 mila euro Adriafer guarda avanti.
Continua la “navigazione” dentro lo spazio dell’Autorità Portuale. La scorsa settimana abbiamo intervistato il Presidente Marina Monassi – disp. anche suvitanuovatrieste.it – per conoscere meglio il “motore” che muove il Porto di Trieste. Questa settimana, ospite sul nostro settimanale diocesano, Il Presidente della Società Adriafer Srl, Vincenzo Agostinelli.
Adriafer è una società costituita dall’Autorità Portuale di Trieste e di proprietà al 100% della stessa; ha iniziato la propria attività nel 2004 e su concessione dell’Autorità Portuale di Trieste, esegue in esclusiva la manovra ferroviaria cosiddetta “secondaria” all’interno dell’intero comprensorio portuale di Trieste, attraverso un’organizzazione “sinergica” con i vettori ferroviari e con la totalità dei terminal operators presenti all’interno del porto medesimo.
Nell’agosto dello scorso anno si è insediato un nuovo Consiglio di Amministrazione nominato dal socio unico, cioè l’Autorità Portuale, e composto dai seguenti consiglieri: Vincenzo Agostinelli in qualità di Presidente, Giorgio Spinelli in qualità di Amministratore Delegato, Franco Bosio in qualità di Consigliere Delegato e Pietro Colavitti come Sindaco Unico.
La Società per l’espletamento delle varie operazioni di movimentazione si avvale di propria mano d’opera specializzata (ad oggi l’organico è composto da circa 25 unità) e dispone di adeguata attrezzatura e parco mezzi. Nel dettaglio Adriafer dispone di tre locomotori diesel Hesnchel modello DGH 700 e di due locotrattori diesel Zephir Lok 10170. Il servizio viene garantito 365 giorni l’anno al fine di rispondere operativamente a tutte le necessità logistiche dell’utenza portuale.
Ph. nella foto in centro il Presidente di Adriafer Vincenzo Agostinelli, alla sua sinistra l’ Ad Giorgio Spinelli. (flb)
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Presidente Agostinelli, da pochi mesi si è insediato un nuovo Consiglio di Amministrazione nominato dal Socio Unico Autorità Portuale e composto dai più Consiglieri, i numeri a bilancio vi soddisfano?Certamente.Dopo tre anni consecutivi di bilanci in rosso e la messa in liquidazione, il bilancio 2012 di Adriafer si è chiuso con un utile di 200.000 Euro che sarà impiegato nella manutenzione e nella riqualificazione dei locomotori.un dato importante che ci rassicura e ci permette di continuare sulle attuali strategie societarie.
Nello specifico voi vi occupate di logistica, soddisfate le necessità dell’utenza portuale per 365 giorni l’anno, potrebbe entrare nel dettaglio? Quali sono i vostri obiettivi?Adriafer è una società di movimentazione ferroviaria e serve gli operatori del porto. Nello specifico movimenta i traffici ferroviari rispettando i tempi di programmazione per l’inoltro e il ritiro dei coinvoglii ferroviari nel porto.Il nostro obiettivo è quello di continuare questo lavoro cercando di soddisfare tutte le esigenze di tutti i terminalisti operanti nel porto di Trieste.
Si è parlato molto di un “dialogo” con le ferrovie dello stato; in quale veste vi ponete nel panorama nazionale nei conformi dello Stato?
Questo tema riguarda direttamente l’Autorità Portuale di Trieste e non la nostra società Adriafer.
Lei arriva a Trieste dopo numerose esperienze nazionali ed internazionali;come vive la cultura della nostra città giuliana? Ha trovato i suo spazi oltre alle sue competenze lavorative?Prima di giungere a Trieste, ho vissuto molti anni a Roma, sicuramente la differenza di dimensioni tra le due città è significativo; Trieste presenta alcuni esempi di architettura religiosa non comuni e opere artistiche molto significative. Nello stesso tempo sono riuscito a condividere nel tempo libero molte amicizie con cittadini nativi di Trieste ed ho apprezzato molto il loro modo di vivere e rapportarsi con la cultura giuliana.
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