Domenica 21 luglio un gruppo di venticinque giovani, guidato dal nostro Arcivescovo, è partito alla volta della Terra Santa per un pellegrinaggio organizzato dalla Pastorale Giovanile diocesana. Un’iniziativa ideata in concomitanza con la GMG.

Col Vescovo in Terra Santa




Domenica 21 luglio un gruppo di venticinque giovani, guidato dal nostro Arcivescovo, è partito alla volta della Terra Santa per un pellegrinaggio organizzato dalla Pastorale Giovanile diocesana. Un’iniziativa atipica, ideata in concomitanza con la GMG, come viaggio dell’Arcivescovo con i giovani, per far loro conoscere la parrocchia palestinese di Beit Sahour e per riflettere sulla propria chiamata.

La permanenza in Terra Santa è cominciata con la visita a Domus Galilaeæ, centro di formazione, di studio e di ritiro spirituale del Cammino Neocatecumenale, dove i pellegrini sono stati accolti con gioia. È iniziata quindi la visita ai luoghi santi attorno al Mare di Galilea. Alla Basilica dell’Annunciazione a Nazareth i pellegrini hanno potuto contemplare il mistero della Vergine e della sua chiamata. Celebrando la S. Messa nella Basilica della Natività a Betlemme il gruppo ha iniziato la giornata di martedì; proseguendo poi con la visita al Campo dei Pastori. Verso sera i giovani hanno potuto incontrare il parroco di Beit Sahour, che ha presentato loro la comunità e la situazione dei cristiani palestinesi.

Il giorno successivo la comitiva ha fatto tappa sulle rive del Giordano e a Gerico, per poi salire al Monte delle Tentazioni meditando l’esperienza di Gesù in quel luogo. Nel pomeriggio il gruppo si è recato a Betlemme dove ha potuto incontrare le Suore del Verbo Incarnato che, lì, gestiscono la casa “Hogar Niño Dios”, dove vivono una ventina di bambini, accolti perché abbandonati a causa della loro disabilità o perché la famiglia non è in grado di provvedere alle loro cure.

Giovedì il gruppo ha raggiunto Gerusalemme, celebrando l’Eucaristia al Cenacolino e visitando la città. In serata i pellegrini si sono incontrati con i giovani di Beit Sahour confrontandosi con loro sull’essere cristiani in quei luoghi.

Nella giornata seguente, il gruppo ha visitato il Getsemani. Lì i giovani hanno vissuto anche un tempo prolungato di meditazione personale. Nel pomeriggio i pellegrini si sono recati al Caritas Baby Hospital di Betlemme; struttura nata per accogliere i bambini vittime del conflitto israelo-palestinese, gestita dalle Sorelle della Divina Misericordia, che accoglie circa 34.000 bambini l’anno. Assieme alle suore, i giovani si sono poi recati lungo un tratto del Muro, eretto da Israele allo scopo d’impedire fisicamente l’intrusione di palestinesi nel suo territorio, e lì hanno pregato il Rosario chiedendo a Dio il dono della pace.

Sabato il gruppo ha incontrato il Patriarca latino di Gerusalemme, mons. Fouad Twal, il quale ha trattato del dialogo interreligioso ed ecumenico, oltreché dei negoziati di pace tra israeliani e palestinesi, sollecitando tutti a «non lasciare da soli i cristiani in Terra Santa», rinnovando l’invito a venire pellegrini, a sostenere progetti di sviluppo ed a pregare sempre per i cristiani e per la pace.

Domenica 28, a conclusione del pellegrinaggio, l’Arcivescovo si è espresso così: «Tra Trieste e Beit Sahour ci sarà un’amicizia senza muri! L’amicizia cristiana che qui è nata dovrà continuare nella solidarietà, senza confini».

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