Dunque nella notte di Capodanno la stragrande maggioranza dei vigili di Roma Capitale erano in congedo o per malattia o per aver donato il sangue. Assenteismo? A prima visa sembra proprio di sì. Anzi, assenteismo di massa.
Certo: se avevano la documentazione a posto saranno giustificati, se no pagheranno. Come se questo criterio bastasse. Sappiamo tutti come vengono fatte le ricette mediche. Per protrarre poi un congedo per malattia basta una telefonata della moglie. Eppoi: come fa un comando decente a lasciare sguarnita non una cittadina di provincia, ma la capitale? Di balordi in giro da controllare quella notte non ce n’erano?
Il primo ministro Renzi ha detto che queste cose non si devono più ripetere. Però non ha chiesto le dimissioni del sindaco Marino, suo compagno di partito. Però non ha voluto l’estensione del Jobs Act anche al pubblico impiego, consacrando così una differenza tra privato e pubblico oggi inaccettabile e scandalosa.
Il ministro della Pubblica amministrazione Madia ha detto che chi fa il proprio dovere deve essere premiato e chi non lo fa deve essere sanzionato: e perché per fare questo aspetta la riforma della pubblica amministrazione? Perché non lo ha fatto subito?
Ma la cosa più strabiliante è l’immarcescibile Ignazio Marino. Prima la rivoluzione delle periferie … e ne è uscito indenne. Poi lo scandalo di Mafia Capitale … e ne è uscito indenne. Ora lo scandalo dei vigili assenteisti in massa … e potete giurare che ne uscirà indenne. Così potrà continuare ad occuparsi di registrazione di matrimoni omosessuali contratti all’estero e di favole gender nelle scuole materne comunali.
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