Card. Pell: il Sinodo riconoscerà la validità dell’insegnamento della tradizione




“Nessun genitore dovrebbe dimenticare di mostrare e insegnare ai propri figli che la strada per la crescita, personale e comunitaria, passa attraverso la fedeltà agli insegnamenti fondamentali di Cristo e della Chiesa.” Così ha detto il Card. Pell, prefetto del Segreteriato Vaticano per l’economia, intervenendo a un Forum organizzato a Roma da diverse associazioni internazionali pro-life e pro-family.

L’evento, parte delle manifestazioni collaterali alla V Marcia Nazionale per la Vita, ha visto una lectio magistralis del cardinale proprio sul tema dell’educazione e del rapporto tra genitori e figli. A proposito del valore educativo della famiglia il porporato ha detto che “se è vero che, danneggiando l’ambiente, si reca danno all’uomo, è altrettanto vero che, se si danneggia la famiglia, si rovina la società.”

Nel suo intervento il card. Pell ha sottolineato le molte sfide che oggi vengono lanciate ai genitori per affrontare il loro ruolo di educatori. Tra i cambiamenti sociologici ha ricordato il progressivo aumento dell’uso della tecnologia: televisione, radio e Internet, forniscono un facile accesso a contenuti immorali come ad esempio la pornografia.

A proposito di questa piaga è stato notato come molti matrimoni sono stati “distrutti” con l’uso della pornografia. Egli ha anche sottolineato il fenomeno del “sexting” – l’invio di immagini sessualmente esplicite o messaggi via cellulare – come particolarmente dannosi per gli adolescenti.

Quando i genitori stessi diventano relativisti morali, perdono l’autorità e le basi necessarie al fine di infondere convinzioni morali e religiose nei loro figli, ha spiegato il cardinale.

A margine dell’intervento, rispondendo ad alcune domande dei partecipanti all’incontro, il card. Pell ha affrontato anche il tema del prossimo Sinodo di ottobre. A questo proposito ha detto che “Cristo è molto chiaro sul divorzio, molto chiaro circa l’adulterio; e questo non è importante, ma molto importante, S. Paolo è esplicito sulle condizioni necessarie per la corretta ricezione della comunione “.

C’è un grande desiderio di aiutare le persone e di essere compassionevoli, e queste sono cose che tutti vogliono, ha osservato Pell, dicendosi però convinto che i delegati del Sinodo “riconosceranno che la tradizione cristiana di san Giovanni Paolo il Grande, Benedetto, il Concilio di Trento, è ben consolidata … e io non prevedo alcuna deviazione da questo”.

Fonte: http://sinodo2015.lanuovabq.it

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