Davanti al cataclisma della fecondazione eterologa dov’è l’opposizione? Dove sono le manifestazioni di piazza? Dove sono le dichiarazioni contrarie di consiglieri regionali e di politici? Le obiezioni di coscienza degli amministratori e dei sanitari? Le prese di posizione delle associazioni dei cittadini? Niente di niente.

Cambiano il mondo e tu ti giri dall’altra parte




La Regione FVG ha dettato le (sue) regole per la fecondazione eterologa nelle strutture sanitarie regionali. La famosa sentenza della Corte Costituzionale aveva detto (purtroppo) tre cose: che le coppie sterili hanno diritto al figlio, che il divieto dell’eterologa stabilito dalla legge 40 è incostituzionale, che non c’è un vuoto normativo e che quindi non bisogna legiferare proprio nulla. Nel caos conseguente, le Regioni danno le (loro) regole. Tutto normale?

No, niente di normale. Anzi, la cosa più anormale è che ormi nel nostro Paese e nella nostra Regione tutti considerino tutto ciò cosa normale. C’è stato qualche movimento di massa contro la sentenza della Consulta? C’è ora qualche movimento di opposizione alle regole della Regione?

Entriamo nel merito di cosa comporti – nell’immediato e poi anche in prospettiva – la fecondazione eterologa.

Intanto comporta il “diritto al figlio”. Si capiscono le difficoltà delle coppie sterili, ma la società deve salvaguardare l’umano, mentre il diritto al figlio trasforma il figlio in una cosa. Poi comporta l’aumento del sacrificio di embrioni umani, che se impiantati sarebbero diventati Nicola o Teresa, Andrea o Laura. In terzo luogo si attua il concepimento con gameti di un donatore terzo che non fa parte della coppia e che non si sa nemmeno chi sia. Ce ne sono ormai tanti di questi donatori, che si vantano di avere “95 figli”. In quarto luogo il tutto avviene con un contratto che stabilisce le caratteristiche del bambino come se fosse un prodotto. In quinto luogo l’eterologa apre definitivamente alla filiazione omosessuale. In sesto luogo la fecondazione eterologa è la fine del concetto di mamma e papà e della famiglia come quelle in cui siamo vissuti noi: bye bye, auf wiedersehen… In settimo luogo la fecondazione eterologa facilita il commercio clandestino – ci sono tristi notizie a questo proposito – di gameti. In ottavo luogo essa prelude all’utero in affitto: se la coppia ha diritto al figlio perché non dovrebbe poterlo far partorire ad un’altra? Le coppie omo maschili ne sono fortemente interessate.

La fecondazione eterologa è una bomba distruttiva, è la fine del genere umano come lo abbiamo finora conosciuto, è l’inizio di una umanità nuova generata in laboratorio e per contratto, i demiurghi di questa umanità saranno i biologi e gli avvocati, essa collega l’estrema volubilità dei desideri individuali con un micidiale controllo planetario sulle persone, è all’origine di nuovi impensabili malesseri personali e sociali, di paurose crisi di identità, di nuove tremende solitudini. L’eterologa sembra dar corpo a tutti i nostri più tetri incubi, con la leggerezza ingannevole di chi vuol solo fare del bene alle coppie sterili, “poverine!”.

Davanti a questo cataclisma, dov’è l’opposizione? Dove sono le manifestazioni di piazza? Dove sono le dichiarazioni contrarie di consiglieri regionali e di politici? Le obiezioni di coscienza degli amministratori e dei sanitari? Le prese di posizione delle associazioni dei cittadini? Le marce di mamme e papà? Niente di niente. Ti cambiano il mondo e tu ti volti dall’altra parte.

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