Il Cardinale Angelo Bagnasco è intervenuto a Montesilvano (Pescara) all’incontro della Conferenza Episcopale abruzzese in vista del prossimo convegno ecclesiale di Firenze. Due sono stati i passaggi più incisivi del suo intervento.
Riprendendo il recente monito del papa contro la ‘colonizzazione ideologica’, il presidente della Cei ha messo in guardia contro un pericolo reale anche da noi, visto che «siamo in presenza di una nuova forma di colonizzazione che intende capovolgere l’alfabeto dell’umano e ridefinire le basi della persona e della società». Ne sono testimonianza nuclei affettivi «che prescindono dal matrimonio e dai due generi», o di figli intesi come «diritto degli adulti o un oggetto da produrre in laboratorio anziché un dono da accogliere». Tutto questo mentre in Europa «si vuole far dichiarare l’aborto come un diritto fondamentale da impedire l’obiezione di coscienza, e si spinge perché sia riconosciuto il cosiddetto aborto ‘post partum!’ È con questo deserto che noi oggi ci misuriamo. Un deserto nel quale per molti si è inaridita la speranza e la stessa voglia di vivere».
Rispondendo ad alcune domande libere del pubblico, Bagnasco ha infine detto che «contro l’insegnamento del gender a scuola, che va avanti, serve una mobilitazione che veda protagonisti anche realtà come i giuristi e i medici cattolici. Troppo spesso – ha aggiunto – sono i genitori stessi che non si oppongono con decisione a queste teorie, perché temono ritorsioni degli insegnanti contro i loro figli. Se si tratta di creare un caso nazionale, allora creiamo un caso nazionale!».
Lascia un commento