Il governo pone la fiducia anche alla Camera sul voto sulla Cirinnà. Il Parlamento è stato nuovamente congelato. Ci sono prove tecniche e politiche di regime.

Attenti al regime!




Il governo Renzi ha quindi posto la fiducia al voto sul ddl Cirinnà.  Il Parlamento è stato completamente congelato. Non ha potuto esaminare niente e discutere niente. Ha fatto tutto il governo e siccome il governo è presieduto dal segretario del Partito democratico, ha fatto tutto il Partito democratico con l’aiuto dei gruppetti di Alfano e Verdini, ossia di parlamentari che erano stati eletti in altre liste elettorali e con altri programmi. Ci si chiede se questa sia democrazia.
Torniamo indietro a ricordare cosa era successo al Senato. Nel maggio scorso il ddl Cirinnà era giunto in aula senza passare dalla Commissione competente. Si trattava di una sospetta deviazione dal regolamento. Molti protestarono, ma non ottennero giustizia. Forse che il disegno di legge, non essendo stato discusso in Commissione, è stato poi discusso in aula del Senato? No, nemmeno in aula. Le opposizioni – e in particolare la Lega -, avevano presentato un migliaio di emendamenti a fini ostruzionistici. Il governo intendeva rispondere a tutti in un colpo solo, per evitare l’ostruzionismo. Ma le opposizioni li ritirarono prima, lasciandone solo alcuni di stretto merito e privi di carattere ostruzionistico che il Parlamento poteva benissimo discutere senza ritardare l’approvazione della legge. Fu a quel punto che il governo pose la fiducia, chiudendo con il dibattito. Il disprezzo per il Parlamento privò il governo anche dell’appoggio dei Grillini. Ma arrivarono Verdini e Alfano.
Forse che la Cirinnà è stata discussa alla Camera? In Commissione no. Il Partito democratico ha bloccato il testo, evitando di considerare anche le eccezioni di incostituzionalità e perfino quelle relative alla copertura finanziaria. Ora che il governo ha posto la fiducia anche alla Camera, una legge come la Cirinnà, che spacca in due la nazione su temi fondamentali, verrà approvata senza discussione parlamentare.
La cosa è molto grave e sta allarmando molti: a destra e a sinistra. Anche perché nel prossimo futuro il quadro democratico presenta altri elementi di pericolo. La nuova legge elettorale (l’Italicum, che è una brutta copia del Porcellum) prevede un premio di maggioranza consistente al primo partito. La riforma costituzionale priverebbe il Senato di ogni ruolo politico. Un partito – come potrebbe essere quello di Renzi – con il 25 per cento dei consensi avrebbe in mano la Camera, ossia l’intero Parlamento, ossia l’intero Paese. La scarsa sensibilità parlamentare in occasione dell’approvazione della Cirinnà e il criocongelamento del Parlamento diventerà domani la prassi ordinaria. Il pericolo è evidente.

Una risposta a “Attenti al regime!”

  1. Gianni Bua ha detto:

    Egregio Direttore, vista la mancanza di posts
    a commento dei Vostri articoli ( sia favorevoli che,democraticamente, contrarii Le chiedo a cosa serve la possibilità di
    ” Lascia un commento ” presente sul Vs. sito.
    Sperando di avere una risposta – sempre negatami – le auguro una buona serata.

    Gianni Bua (indirizzo email valido)….

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