Martedì 14 maggio, Pietro Giassi, seminarista del Redemptoris Mater di Trieste e parrocchiano di Beata Vergine delle Grazie, è stato pubblicamente ammesso dall’Arcivescovo Giampaolo Crepaldi alla preparazione al sacerdozio.

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Pietro Giassi ammesso agli Ordini Sacri




Con questa citazione «Consideratevi morti al peccato, ma viventi per Dio in Cristo Gesù (Rm 6,11)» si conclude il rito dell’ Admissio (Ammissione agli Ordini Sacri) che ha visto, martedì 14 maggio, Pietro Giassi, seminarista del Redemptoris Mater di Trieste e parrocchiano di Beata Vergine delle Grazie, pubblicamente ammesso dall’Arcivescovo Giampaolo Crepaldi alla preparazione al sacerdozio. Alla celebrazione eucaristica, presieduta da Mons. Crepaldi, Pietro, per la prima volta, ha indossato il clergyman (abito religioso composto da pantaloni, camicia e giacca di colore nero, caratterizzato da una camicia con colletto bianco), segno che gli ricorderà di essere morto al mondo.

Il suo impegno esclusivo da ora è di preparare l’arrivo del «Regno dei Cieli» per gli uomini, perpetuare la missione salvifica che Cristo ha realizzato nel mondo. Quando arriverà il momento opportuno dell’ordinazione, sarà già atto a servire la Chiesa aiutando ad edificare con la Parola di Dio e con i Sacramenti le comunità cristiane alle quali sarà inviato. La liturgia di San Mattia apostolo, scelto dagli Undici con il discernimento dello Spirito Santo al posto di Giuda traditore, è stata vissuta nella comunità parrocchiale di via Rossetti, presenti i familiari, il Seminario Redemptoris Mater al completo (Rettore, Formatori, seminaristi, collaboratori) mescolati a tanti fratelli delle comunità neocatecumenali.

Pietro (su Vita Nuova del 3 maggio abbiamo pubblicato una sua testimonianza), classe 1985, sesto di nove figli, genitori cristiani che a loro volta hanno riscoperto la fede nel cammino neocatecumenale, dopo aver sentito la chiamata durante un incontro vocazionale della GMG a Sydney (Australia) nel 2008, è entrato prima nel Seminario di Helsinki (Finlandia) nel 2009 per continuare poi gli studi in quello di Trieste, eretto dall’Arcivescovo Giampaolo Crepaldi il 30 gennaio 2011.

L’Arcivescovo nell’omelia ha ringraziato a nome di tutta la Chiesa tergestina i genitori Roberto ed Annamaria per aver donato un loro figlio al Signore, il Seminario che lo prepara, la comunità che lo sostiene. Ha sottolineato l’importanza dell’obbedienza, dello studio, della partecipazione alla Comunità, «ma la cosa fondamentale che devi fare – ha detto il Vescovo a Pietro – è nella preghiera unirti ed identificarti con il Signore Gesù. Il tragitto è quello di un’unione ed un’identificazione profonda con il Signore. Il Signore lo trovi dappertutto, ma soprattutto nella Sua Parola, nei Sacramenti, nella Chiesa, nella Comunità». Ha concluso invitando tutti ad accompagnare Pietro con la preghiera affinché il suo commino arrivi felicemente al termine.

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