"Ho avuto la sensazione che qualcosa in questa Messa sia accaduto; magari non sapremo cosa ed a chi, ma la mia netta sensazione è che la Madonna in questa giornata abbia fatto ricevere una grande Grazia a qualcuno".

A Montegrisa qualcosa di straordinario era nell’aria




Domenica 22 maggio 2016, una tranquilla domenica di primavera, aria tiepida, cielo terso, tutto perfetto per una gita nel verde o per catturare la prima tintarella estiva.
Eppure sul Carso triestino un insolito traffico di mezzi convogliava in un’ unica direzione, su quel chilometro di asfalto che termina ai piedi del Santuario di Montegrisa.
Qualcosa di importante stava per svolgersi in quella chiesa, apparentemente così fredda, resa così nuda da quel manto di cemento grezzo che la ricopre.
“Oggi c’è il Vescovo” è la frase ricorrente che si sente nel posteggio o negli spazi davanti alla chiesa e subito verrebbe da pensare, con un pizzico di malizia, che quel fiume di persone, in gran parte mai visto in loco, che muove i suoi passi verso l’ingresso sia lì perché c’è l’evento, perché “c’è il Vescovo”, perché c’è il 50° della consacrazione del “formaggino” e poter dire “io c’ero” ha la sua importanza.
Mai vista una folla così a riempire la grande chiesa tanto da lasciare persino persone in piedi; nemmeno le processioni del 13 del mese hanno finora visto così tanta gente.
Eppure c’era qualcosa nell’aria , qualcosa che rende quasi impossibile trovare le parole giuste per descriverla.
Già all’ingresso dell’Arcivescovo in chiesa si è assistito a qualcosa che oggigiorno purtroppo sempre più raramente capita di vedere, con i fedeli che ordinatamente si sono alzati in piedi in un grande silenzio; quel silenzio che ha poi accompagnato tutta la celebrazione.
Non era un silenzio “normale”, era un silenzio, mi si conceda il termine, “surreale”.
Sarebbe fisiologico, in un ambiente molto grande e strutturalmente come una cassa di risonanza, sentire perlomeno un brusio di fondo; invece nulla, tutto ovattato; famigliole con bambini piccoli in silenzio, adulti in silenzio, ogni movimento sembrava calibrato per non fare rumore; il coro che faceva salire nel tempio le note di canti eseguiti con una dolcezza che sembravano carezze; alla Comunione c’era persino chi si inginocchiava sul marmo per ricevere il Corpo di Cristo.
C’era qualcosa nell’aria in quella Messa; c’era qualcosa nell’aria che andava al di là dell’emozione per la presenza del Vescovo di Trieste, c’era qualcosa nell’aria che andava al di là dell’aria di festa.
Anzi, non c’era proprio aria di festa…
Si percepiva, almeno io ho percepito, la presenza di tanta fede, di tanta spiritualità.
Un momento veramente profondo, vissuto con la sensazione che qualche migliaio di persone abbia pregato in vera comunione durante questa celebrazione.
Ho avuto la sensazione che qualcosa in questa Messa sia accaduto; magari non sapremo cosa ed a chi, ma la mia netta sensazione è che la Madonna in questa giornata abbia fatto ricevere una grande Grazia a qualcuno.
Qualcosa di straordinario era nell’aria

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