Siamo d'accordo con la campagna di CitizenGo per la chiusura dell'UNAR, mentre dall'UNESCO arrivano nuove Linee Guida terrificanti sulla precoce iniziazione sessualista dei bambini.

Siamo d’accordo: l’UNAR è da abolire




Soldi mal spesi

CitizenGo ha lanciato una campagna per chiedere l’abolizione dell’UNAR. Siamo perfettamente d’accordo. Cerchiamo prima di tutto ricordare cos’è l’UNAR. E’ l’Ufficio Nazionale Antidiscriminazionirazziali che fa capo al dipartimento delle Pari Opportunità della Presidenza del Consiglio dei Ministri. Attualmente, quindi, l’UNAR dipende dal Sottosegretario alla Presidenza dl Consiglio Maria Elena Boschi.

L’UNAR dovrebbe occuparsi di combattere il razzismo. Ma siccome fare differenza tra i comportamenti sessuali e considerarne alcuni normali e altri no normali è oggi (purtroppo) considerato razzismo, l’UNAR si occupa anche (e forse soprattutto) di discriminazione sulla base degli orientamenti sessuali. Per questo motivo nel 2010 ha impostato la Strategia nazionale LGBT, ossia una campagna per diffondere, a cominciare dalle scuole, le richieste della associazioni Lesbiche-Gay-Bisessuali-Transessuali.

I nostri lettori ricorderanno – perché allora ita Nuova se ne era occupata moltissimo –  che l’UNAR aveva anche predisposto e già iniziato a diffondere nelle scuole tre libretti (o opuscoli) contro l’omofobia, condannando chiunque si permettesse di dire che l’omosessualità non è uguale all’eterosessualità o che non è giusto che un bambino abbia due mamme o due papà. Ci fu allora una grande protesta delle associazioni delle famiglie e i libretti vennero ritirati, ma l’UNAR rimase.

Nel 2017 l’Ufficio fu attraversato da un vero e proprio scandalo. Il Direttore Generale Francesco Spano si è dovuto dimettere perché si scoprì che consistenti finanziamenti venivano dati ad associazioni gay che organizzavano sesso omo a pagamento e orge. Quando il caso scoppiò molti chiesero le dimissioni della Boschi, che era la responsabile finale dell’UNAR e che ne rispondeva dal punto di vista politico. Ma il Sottosegretario riuscì a salvarsi e a cavarsela con le dimissioni del Direttore.

Di recente, il presidente del Consiglio Paolo Gentiloni ha nominato a capo dell’UNAR Luigi Manconi il quale in mote occasioni si è pronunciato a favore del matrimonio gay, delle adozioni da parte di coppie omosex, del gender nelle scuole, della liberalizzazione della droga e dell’utero in affitto.

L’UNAR è un ente governativo finanziato con le tasse dei cittadini e non è giusto che rappresenti il centro di diffusione di una cultura inaccettabile, facendola passare anche dalle scuole con la scusa della lotta al bullismo o alle discriminazioni razziali. Per questo siamo pienamente d’accordo con la campagna CitizenGo per la sua abolizione.

L’UNESCO pure sarebbe da abolire?

Nel frattempo l’agenzia ONU per la cultura (UNESCO) ha emanato delle nuove Linee Guida sull’educazione sessuale da impartire in tutte le scuole per corrompere i bambini. Chiede che i giovani siano informati sull’aborto, sui diritti riproduttivi e sull’uguaglianza di genere con particolare cura dell’insegnamento gender tra i cinque e gli otto anni. L’UNESCO propone il “rispetto” per l’orientamento sessuale, il “rifiuto degli stereotipi”, il “diritto” degli scolari di godere dei piaceri della carne, naturalmente condito con gran pedagogia “della responsabilità” da non confondere in alcun modo con la moralità tradizionale.

Ai bambini viene insegnato a mettere da parte i valori dei loro genitori. Fin dalla scuola primaria devono conoscere l’omosessualità. Dai 9 anni i bambini devono imparare le modalità del piacere maschile e femminile. La masturbazione viene raccomandata. A 5 anni i bambini vengono spinti a interrogarsi sulla propria identità di genere e a 9 anni dovranno sapere spiegare perché la propria identità può non corrispondere al sesso biologico.

Anche gli insegnanti dovranno essere sottoposti ad un rigoroso programma di rieducazione, in modo che apprendano a trasmettere le opinioni e i valori richiesti dall’ONU.

Maurizio Blondet, commentando le Linee guida dell’UNESCO, ha fatto sapere che l’Alto Responsabile delle Nazioni Unite, il thailandese Vitit Muntarbhorn, è attivista omosessuale e ha dichiaratoche la libertà religiosa viene dopo la libertà LGBT. Blondet ha anche informato che la Direttrice generale dell’UNESCO è l’ebrea francese Audrey Azoulay, che è stata ministra della “cultura” per Hollande, che l’ha piazzata all’ONU prima della caduta.

Una risposta a “Siamo d’accordo: l’UNAR è da abolire”

  1. Franco De Iaco ha detto:

    L’O.N.U. ha anche finanziato alcuni stati centro-sudamericani perchè inserissero nel loro ordinamento i dettami lgbt. Stati che l’hanno fatto inserendo alla lettera quanto venduto dall’ONU rendendosi palesemente ridicoli. Neanche il vezzo di cambiare le parole o modificare l’ordine delle frasi.

    E mentre ONU e UNESCO fanno danni nel mondo, noi facciamo i bravi e non ci esponiamo troppo a condannare questo schifo, ci teniamo al politicamente corretto, al massimo convochiamo in chiesa Emma Bonino e gli islamici (coprendo il Crocifisso perchè non si turbino) per far vedere che la chiesa è moderna e aperta al mondo. Si potrebbe portare in Parlamento una forza del 12% e non ci si preoccupa minimamente se si raggiungerà il 3% o meno. Ho sentito un solo sacerdote parlare di valori non negoziabili e spiegare che attraverso quel vaglio si deve andare al voto. Invece vedo le chiese piene di personaggi che sostengono apertamente, e ne fanno parte, dei partiti che quei valori non solo li negoziano ma li svendono e li disprezzano. Spero che se non ne ho sentito parlare di valori non negoziabili sia solo uno perchè non vado a fare il giro delle chiese per raccogliere voti, e spero che ci siano altri sacerdoti che ne parlino ma, se non ci si sveglia subito, sarà inutile poi piangere. Trovo ancora troppi cattolici che ritengono che la loro fede sia un fatto privato e che non deve essere mischiato con la politica (e magari dopo Rosari, richieste di preghiere per questo e par quello, esibizioni di Madonne varie, parteggiano per il movimento 5 stelle e guai a tentare di dissuaderli) ma, se nessuno si prende cura di loronon si può pretendere.

Rispondi a Franco De Iaco Annulla risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *