Consegnati formalmente giovedì 7 settembre i primi quattro grandi magazzini ed edifici storici dell'area. Ora sono ufficialmente di proprietà del Comune di Trieste.

Trieste: il Porto Vecchio si avvicina concretamene alla città




Un nuovo, piccolo, passo avanti. E il Porto Vecchio ancora un po’ più vicino alla città : sono stati consegnati formalmente giovedì 7 settembre i primi quattro grandi magazzini ed edifici storici dell’area. Ora sono ufficialmente in possesso del Comune di Trieste. Si tratta del Magazzino 26, della Centrale Idrodinamica, della Sottostazione elettrica e della palazzina di Corso Cavour, destinata ad ospitare l’Urban Center, un incubatore di nuove iniziative imprenditoriali Bio-High Tech. E’, questa, una delle prime conseguenze della sdemanializzazione avvenuta nel 2014 avente come attori il Comune e l’Autorità Portuale.

Intavolata già  nel dicembre 2016, infatti, l’area è diventata di proprietà  dell’amministrazione comunale solo in quetsi giorni, perché solo giovedì è stato sottoscritto il verbale di “presa di consegna”: le mani a reggere la penna erano quelle del sindaco di Trieste Roberto Dipiazza e del presidente dell’Autorità di sistema portuale Zeno d’Agostino, ma anche dei tecnici Walter Cossutta e Mario Sommariva, rispettivamente direttore dell’Area Servizi generali del Comune e Segretario generale dell’Autorità portuale. Un passaggio effettivo che ha necessitato l’attesa di quasi un anno perché lungo l’iter di controlli e accertamenti richiesti dalla burocrazia, vincoli e collaudi specifici compresi, vista anche la peculiarità dell’area coinvolta. L’Autorità Portuale, ad esempio, ha dovuto consegnare al Comune la documentazione relativa all’agibilità degli immobili, compresi i certificati di collaudo tecnico amministrativo e statico e di prevenzione incendi, nonché i documenti sui vincoli architettonici e di destinazione d’uso riguardanti, per diversi aspetti, i primi tre edifici, di più pregnante valore storico, e i beni di archeologia industriale in due di essi contenuti.

Il sindaco Dipiazza ha espresso la sua grande soddisfazione nel sottoscrivere il Verbale che, al di là  della necessaria formalità, «rappresenta in effetti –  ha detto â – ” il concreto inizio oggi della nuova storia del Porto Vecchio». Altrettanta soddisfazione è stata manifestata da Zeno D’Agostino, che ha aggiunto: «Ora gli altri edifici e beni del comprensorio via via seguiranno con una graduale successiva immissione nel possesso dell’Amministrazione Comunale». «Siamo ormai giunti alle mosse finali per l’assegnazione dei 50 milioni stanziati dal Governo per i quali siamo, grazie anche all’impegno della Presidente Serracchiani, alla fase della stesura dell’accordo operativo, e cioè al passaggio che dovrebbe essere quello conclusivo dell’operazione” ha concluso Dipiazza. Cinquanta importantissimi milioni dei quali – ha ricordato –  5 dovranno subito servire per realizzare le nuove vie d’accesso all’area (e in primis la famosa rotatoria d’ingresso da fuori città, presso il cavalcavia di Barcola) e altri 9 per la completa infrastrutturazione (impianti tecnologici e collegamenti) dei primi Magazzini recuperati. Ciò anche in vista del fondamentale appuntamento con l’Esof 2020, il grande evento scientifico e culturale internazionale che si svolgerà  nella nostra città  nel luglio 2020 a seguito della recente conquista della designazione di Capitale Europea della Scienza per quell’anno e che vedrà  proprio nel Porto Vecchio la collocazione di un apposito Science Centre dove si  svolgeranno gli incontri, i workshop, le pubbliche presentazioni e manifestazioni di questa grande kermesse europea e mondiale».

 

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