I cattolici continuano ad illudersi di poter ottenere qualcosa esponendo con entusiasmo la propria idea sacrosanta su vita e famiglia. Faranno bene, al contrario, a ricominciare un cammino decennale di riformazione di qualcosa che è andato distrutto.

Sull’inconsistenza politica dei cattolici




Prima di presentarsi alle elezioni, un partito politico dovrebbe capire che non ha nessuna possibilità, nemmeno remota, di vincere o di riuscire ad ottenere qualcosa, senza un fondamento culturale che lo sostiene.
Non è prudente ignorare la storia. Da Mario Fani al Partito Popolare italiano è passato più di mezzo secolo. Dalla fondazione, cioè, dell’Azione Cattolica (1867) alla fondazione di un partito cattolico ispirato alla dottrina sociale della Chiesa (1919) è passato un fiume di tempo, per la formazione effettiva dell’elettorato cattolico.

Cinquant’anni per ottenere cosa? Per ottenere – alle elezioni del 16 novembre 1919 – un risultato del 20,5% dei voti e di 19 deputati eletti in parlamento nelle fila del Ppi. Un buon inizio, nel bene e nel male, dell’avventura democratico-cristiana in Italia. Per ottenere, però, quel 20,5% ci sono voluti cinquant’anni. Non cinque mesi o cinque anni.
E furono cinquant’anni di formazione, di cultura, di Opera dei congressi, di Comitati cattolici, di nascita della dottrina sociale come disciplina con nome e cognome, di formazione dei sindacati, dei Toniolo, degli Acquaderni, dei Salviati, dei Grosoli.

E oggi? Non ha forse stravinto il Movimento 5 Stelle? Non ha vinto forse un partito senza fondamenta, senza formazione? Errore gravissimo. Il Movimento 5 Stelle ha invece fondamenta solidissime, perché rispecchia esattamente la realtà culturale italiana, costruita dopo cinquant’anni (che combinazione!) dal 1968. Una realtà fatta di ateismo, ribellione, faciloneria. È dunque confermata la regola: niente cultura sotto i piedi, niente storia tormentata alle spalle, niente risultato elettorale.

I cattolici continuano ad illudersi di poter ottenere qualcosa, senza fare i conti con la realtà. Pensano che basti esporre con entusiasmo la propria idea sacrosanta su vita e famiglia per ottenere un risultato, anche piccolo. No, proprio no. Faranno bene, al contrario, a ricominciare un cammino decennale di riformazione di qualcosa che è andato distrutto.

3 risposte a “Sull’inconsistenza politica dei cattolici”

  1. Fabio ha detto:

    Caro Silvio, sono d’accordo con la tua analisi. C’è da considerare ancora la divisione, per vari motivi, tra i cattolici stessi. Come tu sai, anche quando si parla di Dottrina sociale della Chiesa, se non c’è formazione filosofico-dottrinale ci possono essere interpretazioni diverse. Fabio

    • Claudia Herrath ha detto:

      Questa realta’ fatta di ateismo, ribellione ecc.è il frutto dell’illusione dell’uomo, di poter sostituirsi a Dio, di fare a meno di Lui.C’è una sola guida, che basterebbe mettere in pratica:il Vangelo. I cattolici aspettano.

  2. Margherita Strazzari ha detto:

    Non sono d’accordo con l’inconsistenza dei cattolici in politica! In quest’ultima campagna elettorale mi sono accorta che nel comunicare la proposta del Popolo della Famiglia era possibile incrociare il consenso di non praticanti, atei, come di delusi e arrabbiati con la politica, questo perché si convergeva sui principi “non negoziabili” che sono anzitutto umani prima che cattolici! Naturalmente questo partito era nuovo e non aveva visibilità mediatica,ma certamente crescerà: in questi giorni ho sperimentato che tale comunicazione suscita e crea in modo sorprendente amicizia e consistenza di tessuto sociale! In questi giorni, anche con persone nuove che abbiamo incontrato, ci organizziamo per cenare assieme e rinfrancarci in una convivialità che è vera cultura! In queste relazioni vivaci e vere che si allargano e moltiplicano spontaneamente, anche attraverso i nuovi mezzi comunicativi, vedo delinearsi la realtà di un popolo che sarà soggetto politico! Questo non vuol dire che la formazione che viene dall’elaborazione intellettuale non sia necessaria! Ma abbiamo comunque 2000 anni di storia e di cultura alle spalle! ora il passo nuovo é che riusciamo ad intravedere e vivere la forma del centuplo quaggiù ora, adesso, subito attraente e vero per tutti!

Rispondi a Margherita Strazzari Annulla risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *