RAI 3 di Daria Bignardi mette in onda il programma "Stato Civile" che fa propaganda per le unioni omosessuali.

Su Rai3 indottrinamento gender in prima serata




Vita Nuova condivide la valutazione espressa da Massimo Gandolfini.
di Massimo Gandolfini
Comunicato del comitato Difendiamo i nostri figli, 27 dicembre 2016

Siamo sconcertati e condanniamo fermamente che in prima serata, nella fascia di maggiore ascolto, RAI 3 abbia messo in onda il programma “Stato Civile”, con un’operazione culturale a favore delle unioni omosessuali e dell’“omogenitorialità” (senza alcuno scrupolo nell’utilizzo strumentale di bambini e minori), priva di alcun contraddittorio e con il sapore di una vera e propria colonizzazione ideologica. È a tutti ben noto quanto divisivo sia stato il percorso dell’approvazione della legge sulle unioni civili assimilate al matrimonio, imposta con due voti di fiducia, contro la volontà popolare espressa in due Family Day da milioni di persone. Questo popolo ha mantenuto la promessa e si è ricordato di chi sta lavorando contro la famiglia, dichiarando il suo NO nel recente voto referendario. Un NO sempre e a chiunque sostiene campagne ed azioni culturali e politiche contro il diritto dei bimbi di avere mamma e papà e a chi vuole colonizzare le menti dei più giovani, equiparando l’unione gay al matrimonio, proponendo il supermercato delle tipologie di famiglie. 

Il programma, pur non esplicitandola mai, è strumento di quell’ideologia gender, che rende possibile identità di genere variabili e che Papa Francesco ha definito “uno sbaglio della mente umana”. È in atto un indottrinamento ideologico indegno di uno stato democratico, con l’imposizione di una morale di stato che offende le radici storico-culturali del popolo italiano. Chiediamo quindi ai vertici RAI, alla Commissione Vigilanza, alle forze politiche ed ai singoli parlamentari di prendere posizione e di fermare questo abuso mediatico e culturale, dando forma ad una par condicio che preveda un dibattito pubblico in cui si possa far sentire la nostra voce, sempre ignorata ed oscurata, in sfregio ai principi democratici. Alle forze e agli uomini politici in particolare indirizziamo il nostro monito, molto concreto, al momento del voto, presto o tardi che sia: ce ne ricorderemo! 

Non abbiamo nessuna intenzione di fermarci ed attendiamo risposte concrete. 

Roma, 27 dicembre 2016 

Comitato Difendiamo i Nostri Figli

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