Il Santo Padre Francesco ha firmato il decreto che riconosce le virtù eroiche del cardinale François-Xavier Nguyên Van Thuân, che ora può essere detto “Venerabile”.

Riconosciute le virtù eroiche del Cardinale Van Thuân. Dichiarazione dell’Arcivescovo Giampaolo Crepaldi





Il 4 maggio scorso il Santo Padre Francesco ha firmato il decreto che riconosce le virtù eroiche del cardinale François-Xavier Nguyên Van Thuân, che ora può essere detto “Venerabile”. La notizia non mi è giunta inattesa ed ha riempito di gioia il mio cuore nel ricordo personale del Cardinale vivissimo ancora oggi in me. Non ho mai avuto dubbi che il cardinale avesse esercitato eroicamente le virtù cristiane, soprattutto, ma non solo, nel periodo della lunga e dura prigionia nei lager comunisti del Vietnam militarmente e ideologicamente conquistato. Ma ora che la Chiesa lo ha riconosciuto, posso ringraziare il Signore per la conferma.

Ho vissuto accanto al cardinale Van Thuân, collaborando con lui per diversi anni come Segretario del Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace di cui egli è stato Presidente dal 24 giugno 1998 al 16 settembre 2002, ed ho anche avuto la grazia di essergli vicino nell’ultimo periodo della sua vita terrena, conclusasi il 16 settembre 2002. Posso dire di aver incontrato un cristiano straordinario nella ordinarietà del suo impegno. Ad ogni più piccola cosa egli dava l’importanza di un incontro con il Signore e in ogni attimo era contento di offrirlo a Lui. Aveva offerto a Lui ogni attimo della dura prigionia, dell’isolamento, della solitudine umana e della stanchezza spirituale, come aveva offerto a Lui ogni attimo dopo la liberazione, nel suo impegno per la giustizia e la pace nel servizio alla Santa Sede, nella predicazione e testimonianza della speranza cristiana … ed anche nei lunghi mesi della malattia.

Ringrazio il Santo Padre per questo decreto e sono contento che Benedetto XVI abbia espresso la sua grande gioia alla notizia. Tra le descrizioni del cardinale Van Thuân come uomo di speranza, spicca proprio quanto Benedetto XVI scrisse nell’enciclica Spe salvi del 30 novembre 2007 dove, parlando al numero 32 dell’”indimenticabile Cardinale Van Thuân”, aveva scritto “Durante tredici anni di carcere, in una situazione di disperazione apparentemente totale, l’ascolto di Dio, il poter parlargli, divenne per lui una crescente forza di speranza, che dopo il suo rilascio gli consentì di diventare per gli uomini in tutto il mondo un testimone della speranza – di quella grande speranza che anche nelle notti della solitudine non tramonta”.

A qualche anno di

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