Oggi 25 novembre il Presidente Putin incontra Papa Francesco, domani 26 novembre sarà a Trieste per vedere il premier Letta in un vertice italo-russo ad alto livello.

Putin tra Roma e Trieste




Martedì 26 novembre 2013, qui a Trieste, si terrà il colloquio italo-russo, con la presenza del Presidente del Consiglio italiano Enrico Letta e il Presidente della Repubblica Russa Vladimir Putin. Assieme a loro si incontreranno numerosi ministri del governo italiano e russo. Il colloquio avrà anche momenti di incontro tra le delegazioni economiche e commerciali.

Trieste sarà la sede ospitante ed ospitale di questo colloquio est-ovest e, anche in questo caso, dimostrerà la sua vocazione, dettata non solo dalla geografia né solo dalla geopolitica, ma anche dalla storia e dalla cultura, ad essere punto di incontro tra Europa occidentale e orientale, tra Europa mediterranea e settentrionale. Non è un ruolo da poco e la speranza è che questa occasione serva a rinverdire a Trieste il senso profondo di questa vocazione, da viversi non solo in momenti eccezionali come questo.

I temi sul tavolo della discussione bilaterale sono soprattutto economici, energetici, commerciali. E’ viva però la consapevolezza che tra est ed ovest deve continuare anche uno scambio più profondo di carattere culturale, soprattutto attorno alla persona umana, alla famiglia e ai veri fondamenti del vivere sociale e politico. Su questi temi il Presidente Putin ha assunto delle decisioni che hanno suscitato discussione in un Occidente fin troppo assuefatto all’automatica trasformazione dei desideri in diritti e, quindi, alla proliferazione anarchica di questi ultimi. Tutti dobbiamo imparare, o reimparare, i giusti rapporti tra doveri e diritti.

Oggi 25 novembre, nel suo viaggio in Italia, il Presidente Putin incontrerà Papa Francesco in udienza. E’ un fatto straordinario per il suo significato simbolico e soprattutto perché potrebbe preludere – come si spera – ad una visita del papa a Mosca, desiderio a lungo e intensamente coltivato da Benedetto XVI, ma poi sempre naufragato. Il Beato Giovanni Paolo II aveva auspicato che l’Europa potesse respirare “a due polmoni”, e questi incontri possono essere tappe verso questo obiettivo. L’incontro avviene esattamente dopo 50 anni dallo scambio di telegrammi tra Giovanni XXIII e Nikita Crusev a proposito della crisi dei missili a Cuba e dall’enciclica Pacem in terris, e anche per questo è di buon auspicio. Dietro questi avvenimenti molti stanno operando affinché si apra la possibilità di un incontro anche tra il Papa e il Patriarca ortodosso di Mosca.

La visita in Italia, e a Trieste, del Presidente Putin ci mette davanti a questi ampi scenari, ad alcune strade dalle quali passerà il futuro prossimo dell’Europa e non solo dell’Europa. Trieste è costretta così a pensare in grande.

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