Mercato del lavoro




Alle 9.15 in Scala Cappuccini, quando apre i battenti il Centro per l’impiego di Trieste, la fila è lunga. Per non correre il rischio di ritrovarsi tra gli utenti che gli sportelli non riescono a smaltire giornalmente, bisogna mettersi pazientemente in fila ben prima dell’orario d’apertura. D’altra parte, il Centro è un passaggio obbligato per chi ha perso il lavoro: è qui che viene sottoscritta la “Dichiarazione di disponibilità al lavoro”, il documento con cui viene attestato lo stato di disoccupazione.

La criticità di questa condizione può esser letta chiaramente nei dati pubblicati dall’Osservatorio provinciale sul lavoro grazie alle schede di analisi periodiche. Dall’ultima disponibile, ovvero quella che fotografa la situazione fino a settembre 2012, emerge che la disoccupazione cresce con numeri netti anche a Trieste: nell’ultimo trimestre del 2011 sono stati 2900 gli utenti che hanno firmato la “dichiarazione di disponibilità”, 3651 quelli del terzo del 2012. Non potrebbe che essere così visto che sono sempre di più i rapporti di lavoro conclusi, senza che vi sia il contrappeso di nuovi contratti avviati.

Ed è proprio la forte contrazione di questi ultimi a essere il fattore più preoccupante: è significativo il calo percentuale registrato nel 2012 rispetto al 2011: un calo del 12,7% nel terzo trimestre, e addirittura del 16,5% nel secondo.

I più colpiti? I giovani: dall’analisi relativa all’età, appare chiaro che la diminuzione della domanda di lavoro dipendente è determinata prevalentemente dalla flessione del numero di contratti avviati per i giovani con meno di 30 anni (-18,3%). Insomma, nessuna novità.

 

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