Nel suo viaggio apostolico il Santo Padre ha spiegato in modo incisivo la sua
denuncia della “colonizzazione ideologica”. Questa si ha quando gli imperi colonizzatori
impongono delle condizioni cercando di far perdere ai popoli la loro identità (cfr Papa
Francesco, Conferenza stampa in volo dalle Filippine,19.1.2015). Ogni colonizzazione
ideologica si serve dei bisogni di un popolo per imporre, uniformare e sfruttare. Il Papa fa
anche un esempio concreto, di grande interesse pure per noi oggi. Racconta che nel 1995,
nella sua Diocesi, è stato concesso un prestito per costruire delle scuole per i poveri, ma a una
condizione: “che nelle scuole ci fosse un libro per i bambini di un certo grado di scuola. Era
un libro di scuola, preparato bene didatticamente, dove si insegnava la teoria del gender. (…)
Questa è la colonizzazione ideologica – spiega il Santo Padre –: entrano in un popolo con
un’idea che non ha niente a che fare col popolo; con gruppi del popolo sì, ma non col popolo,
e colonizzano il popolo con un’idea che cambia o vuole cambiare una mentalità o una
struttura. (…) Prendono il bisogno di un popolo o l’opportunità di entrare e rafforzarsi per
mezzo dei bambini” (id). Non è quanto, in un certo modo, sta accadendo anche da noi?
I libri dell’Istituto A.T. Beck, dal titolo accattivante “Educare alla diversità a scuola”
e ispirati alla teoria del gender, sono veramente scomparsi dalle scuole italiane? Educare al
rispetto di tutti è doveroso, e la scuola lo ha sempre fatto grazie al buon senso e alla retta
coscienza dei docenti, ma qui siamo di fronte a un’altra cosa: si vuole colonizzare le menti
dei bambini e dei ragazzi con una visione antropologica distorta e senza aver prima chiesto e
ottenuto l’esplicita autorizzazione dei genitori. Non è inutile ricordare che – anche se la
maggior parte dei genitori fosse d’accordo – chi non lo è ha il diritto di astenere i propri figli
da quelle “lezioni” senza incorrere in nessuna forma, né esplicita né subdola, di ritorsione,
come sta invece accadendo in qualche Stato vicino a noi. L’educazione della gioventù è
talmente delicata e preziosa che non ammette ricatti o baratti di nessun tipo e in nessuna sede.
Noi Vescovi su questo saremo sempre in prima linea a qualunque costo, così come sul fronte
della giustizia, dei poveri e dello stato sociale, che portiamo avanti grazie anche all’otto per
mille. Così come sul fronte della famiglia e della vita umana, che il Papa ha riaffermato nel
grandioso incontro delle famiglie a Manila: “Siate santuari della vita, proclamando la
sacralità di ogni vita umana dal concepimento fino alla morte naturale” (Manila, 16.1.2015).
card. Angelo Bagnasco
Arcivescovo Metropolita di Genova
Presidente Conferenza Episcopale Italiana
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