Contro la legge Scalfarotto, che dice di essere contro l'omofobia e in realtà è contro la famiglia naturale e contro la libertà di espressione. Le Sentinelle in Piedi a Trieste, sabato scorso 14 dicembre in Piazza Unità. Silenzio della stampa locale.

Aria nuova a Trieste




Finalmente qualcosa  si muove. Anche a Trieste. Da tempo Vita Nuova lotta contro la legge Scalfarotto, la cosiddetta legge antiomofobia, che in realtà è una legge contro la famiglia naturale e contro la libertà di espressione. Sabato scorso 14 dicembre in piazza Unità circa 130 Sentinelle in Piedi hanno manifestato. Una ventata di aria buona in questa città. Un segno di speranza che non tutto è ancora perduto. Grazie.

Riportiamo qui sotto il comunicato stampa delle Sentinelle in Piedi. 

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Oltre 600 Sentinelle in piazza per la libertà d’espressione a Genova e a Trieste

Le Sentinelle in piedi, che negli ultimi mesi hanno portato in diverse piazze del nord Italia migliaia di persone, oggi si sono nuovamente mobilitate e con la loro presenza e silenziosa hanno vegliato per la libertà d’espressione.

Sul modello dei Veilleurs debout francesi, che si sono opposti alla legge Taubira sul matrimonio tra persone dello stesso sesso, le Sentinelle in Piedi, una rete di cittadini apartitica e aconfessionale, hanno vegliato per un’ora in silenzio leggendo un libro.

Per la prima veglia ligure, a Genova, nonostante i disagi per la concomitanza con alcune manifestazioni, 400 Sentinelle in Piedi hanno presidiato la centrale piazza De Ferrari.

A Trieste, in piazza Unità d’Italia, la piazza sul mare più grande d’Europa, le Sentinelle mobilitate erano invece 130, tra cui molte famiglie con bambini.

Un’ulteriore conferma di come cresca la consapevolezza e la preoccupazione nei confronti delle reali conseguenze del ddl sull’omofobia per quanto riguarda la libertà d’espressione di tutti.

Come è accaduto alla Camera, sia in Aula che in Commissione, il dibattito sulla legge Scalfarotto avviene in orario notturno, lontano dall’occhio della stampa e dell’opinione pubblica.

Nel silenzio più generale, quindi, il ddl è ormai giunto al vaglio del Senato. Il provvedimento viene presentato come necessario per fermare atti di violenza nei confronti di persone omosessuali, ma il nostro ordinamento giuridico punisce già qualunque atto di aggressione e violenza e la Costituzione tutela già tutte le persone in quanto tali.

Questo testo è invece liberticida e incostituzionale in quanto non specifica che cosa si intende per reato d’omofobia e dunque potrebbe essere denunciato:

• Chiunque affermi pubblicamente che la famiglia naturale è fondata sull’unione tra uomo e donna;

• Chiunque si esprima pubblicamente come contrario al matrimonio tra persone dello stesso sesso;

• Chiunque affermi pubblicamente che un bambino per crescere ha bisogno di un papà e di una mamma e dunque sia contrario alle adozioni da parte di coppie omosessuali;

Lo scorso sabato 250 Sentinelle hanno vegliato a Brescia, 30 a Rovereto e 150 a Bergamo, dove sono state oggetto di violenti attacchi da parte dei centri sociali locali, che sono arrivati al lancio di lacrimogeni al punto che è dovuta intervenire la polizia. Che domani, quando ci sarà la legge, la libertà d’espressione sarà seriamente compromessa lo dice il fatto che oggi diventa pericoloso anche vegliare in silenzio.

Le Sentinelle in Piedi scenderanno nuovamente in piazza domani a Milano, dalle 16.00 in piazza San Fedele.

A scanso di eventuali, per noi dolorosissimi, equivoci ribadiamo che la ferma opposizione ad una legge fortemente ideologica, il ddl Scalfarotto, si unisce all’altrettanto ferma opposizione a qualsiasi atto di umiliazione, derisione e violenza nei confronti di qualunque persona.

Vegliamo in silenzio oggi per essere liberi di esprimerci domani.

Per informazioni e contatti:

Su facebook: Sentinelle in piedi

info@sentinelleinpiedi.it

Una risposta a “Aria nuova a Trieste”

  1. Marco Gabrielli ha detto:

    La stampa sta già seguendo le linee guida del Ministero per le pari opportunità che trovate al seguente link: http://www.lanuovabq.it/DocsImgs/Docs/Linee%20guida%20UNAR%20giornalisti.pdf

    Qui un commento di Massimo Introvigne che spiega la pericolosità di un simile documento per la libertà di espressione: http://www.lanuovabq.it/it/articoli-la-lobby-gay-imbavaglia-i-giornalisti-7973.htm#.Uq2c1hYMQWg.facebook

    E’ una battaglia per la libertà!

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