Proteste dei Generazione Famiglia contro Anddos, l'associazione finita nella bufera per le orge nei circoli gay finanziati dall'Unar

L’associazione delle orge gay promuove l’educazione sessuale nelle scuole




Orge gay, casi di prostituzione, finanziamenti da Palazzo Chigi e, infine, i corsi nelle scuole.

Si allarga sempre più lo scandalo che ha investito l’Unar e l’Anddos dopo il servizio realizzato dalle Iene che ha portato alle dimissioni di Francesco Spano, direttore dell’Ufficio nazionale anti-discriminazioni razziali.

Già, perché se l’Italia è rimasta sgomenta per quanto visto nei filmati (in passato mostrati anche da ilGiornale, che ha rimediato una querela), ora le associazioni cattoliche lanciano un ulteriore allarme. L’Anddos, l’associazione cui facevano riferimento i circoli incriminati, sponsorizza e promuove corsi di eduzione sessuale a scuola. E fa sorridere il fatto che ad insegnare il sesso nelle classi italiane possa essere chi “rivendica con orgoglio” le attività dei suoi circoli con dark room, glory hole e via dicendo. Niente di illegale, per carità. Ma forse ora qualcuno capirà le ragioni di quei genitori che da tempo protestano contro la “colonizzazione Lgbt nelle scuole”.

Anddos “parlami d’amore”

In prima linea c’è Generazione Famiglia, il movimento organizzatore del Family Day a Roma. “Lo scandalo dei finanziamenti Unar- dice il portavoce Filippo Savarese – assume caratteri ancor più raccapriccianti se si considera che le stesse associazioni sono proprio quelle che entrano nelle scuole italiane di ogni ordine e grado per rieducare i nostri figli e nipoti sui temi delicatissimi della sessualità e dell’affettività”. Per fare un esempio basta guardare ad una delle ultime iniziative lanciate sul sito dell’Anddos, dal titolo accattivante “Parlami d’Amore”. Il 16 dicembre scorso si è svolto un incontro “nell’ambito del progetto Sessualità e Differenze” con l’obiettivo di produrre una “nuova proposta sull’educazione sessuale e di genere nelle scuole”. Cosa significa? Basta andare sul sito: “Sessualità e differenze” promuove il “monitoraggio delle Infezioni Sessualmente Trasmesse”, vorrebbe la distribuzione di preservativi nelle classi scolastiche, chiede “nuovi incentivi per le cattedre universitarie sugli studi di genere” e sponsorizza libri scolastici con “una lingua sessuata che riconosca le professioni al femminile”. Per la gioia della Boldrini.

La rivolta dei cattolici

Ma non è tutto. Ciò che a ragione preoccupa molti è che con la scusa dell’educazione sessuale certe associazioni facciano propaganda gender e a favore della mastrubazione. “Il progetto di Anddos – spiega Savarese – mira a diffondere negli ambienti scolastici il ‘diritto all’informazione sessuale’ secondo quanto disposto dagli Standard sull’Educazione Sessuale in Europa diffusi nel 2010 col patrocinio dell’Oms. Un documento dal valore pedagogico contestatissimo che raccomanda, tra il resto, di rivolgere informazioni sulla ‘masturbazione infantile precoce’ ai bambini nella fascia d’età 0-6 anni”. E infatti nel progetto si legge che ai bambini bisognerebbe dare informazioni sulla loro anatomia “attraverso una esplorazione di sé e dell’altro e dell’altra da sé”. Toccandosi a scuola?

“Ci pare assurdo – conclude Savarese – immaginare che abbia titolo per affrontare questo discorso chi organizza nelle proprie sedi occasioni di assoluta promiscuità che sono sempre state indicate da tutte le autorità sanitarie come le prime cause di moltiplicazione dei fattori di rischio infettivo”. Un lecito dubbio.

di Giuseppe De Lorenzo

Fonte: http://www.ilgiornale.it

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