Alla “Serata di Vita Nuova”, svoltasi giovedì 21 febbraio presso il Centro pastorale Paolo VI, è stato presentato il libro “La fede ragionata. Cento editoriali di Vita Nuova” di Stefano Fontana, che apre la collana “Trieste Vita Nuova”.

La Serata di Vita Nuova




A cosa serve un settimanale diocesano? Qual è il proprium che lo distingue o dovrebbe distinguerlo rispetto agli altri innumerevoli organi di stampa che ogni giorno informano i lettori di ciò che accade nel mondo? Questa domanda è stata il cardine intorno al quale si è articolata la “Serata di Vita Nuova”, svoltasi giovedì 21 febbraio presso il Centro pastorale Paolo VI. La presentazione del libro “La fede ragionata. Cento editoriali di Vita Nuova”, scritto dal direttore del nostro settimanale Stefano Fontana – prima pubblicazione della nuova collana “Trieste Vita Nuova” della casa editrice Cantagalli, – è stata l’occasione di questo incontro voluto e organizzato soprattutto per ritrovarsi insieme a condividere e ad approfondire quel percorso di fede, di conoscenza e di testimonianza cristiana portato avanti da “Vita Nuova” negli ultimi due anni.

Come ha sottolineato mons. Ettore Malnati all’inizio dell’incontro, i mezzi di informazione e comunicazione cattolici hanno la loro ragion d’essere nel proporsi come strumenti di formazione, evangelizzazione e conoscenza della e nella fede sostenuti e portati avanti dalla Chiesa in conformità alla sua stessa missione: «La Chiesa nostra madre riconosce che questi strumenti se bene adoperati, offrono al genere umano grandi vantaggi, perché contribuiscono efficacemente a sollevare e ad arricchire lo spirito, nonché a diffondere e a consolidare il regno di Dio» (Inter Mirifica, cap. 1).

In questa luce, ha proseguito Stefano Fontana, l’idea di raccogliere in un unico testo i primi cento editoriali scritti per “Vita Nuova” trova la sua motivazione nella volontà di evidenziare e riaffermare con chiarezza e incisività le linee programmatiche del giornale. Gli editoriali infatti vanno letti e considerati nel loro insieme come tasselli di un unico disegno. L’unitarietà di questo progetto è esemplificata dal titolo scelto: “La fede ragionata”. La fede cattolica infatti nasce e si sviluppa alla luce della ragione e a sua volta la ragione viene risvegliata in tutte le sue potenzialità più autentiche e profonde proprio dalla fede. Questo è il progetto di Vita Nuova: analizzare i diversi fatti della vita quotidiana alla luce di una fede che approfondisca le potenzialità della ragione e faccia essere fino in fondo se stessa questa medesima ragione. Dietro il progetto di Vita Nuova, che attraversa l’intero ordito del libro “La fede ragionata”, troviamo una visione complessiva dell’uomo e della vita nei suoi più diversi ambiti decisamente contrastante rispetto ai moderni paradigmi di lettura della realtà.

In un mondo che è giunto alla convinzione di essere il solo produttore del proprio significato e dei propri valori, ha precisato Fontana, la fede cattolica afferma e sostiene con forza e passione che l’uomo nasce, matura e vive in un orizzonte di parole e di senso che lo precede e che lo fonda prima di ogni sua decisione di auto-fondarsi. Noi non siamo i produttori delle nostre parole, ma siamo prima di tutto degli ascoltatori di parole che esistono prima di noi. Nessuno da solo è in grado di darsi un senso o un nome; ciascuno di noi risponde sempre ad una chiamata e con questa risposta si costituisce nella propria identità e dignità. Un settimanale veramente cattolico dovrebbe prestare il proprio servizio solo a questa Parola prima e originaria che fonda tutte le cose, a questa Verità di cui dovremmo essere umili ascoltatori. Questo è il progetto di Vita Nuova: rimanendo sempre in ascolto della Parola originaria, porre i più diversi problemi e svolgerli con argomentazioni rigorosamente ragionate alla luce della fede. Un settimanale diocesano non può ridursi a un notiziario legato esclusivamente al territorio, né ad uno strumento di raccordo tra la società civile e le istituzioni o alle tre parole chiave: condivisione, sobrietà, dialogo. In conformità alle motivazioni per cui vennero fondati tra l’800 e il ‘900– aprire un posto per Dio nel mondo – anche oggi i settimanali cattolici sono chiamati ad annunciare la prospettiva cristiana nel mondo attraverso il continuo riferimento al Vangelo, al Magistero, alla tradizione, alla fede sostenuta dalla ragione e alla ragione illuminata dalla fede. Questo vuole essere Vita Nuova: una densa e valida proposta culturale, un luogo non di sterile polemica ma di disputa intelligente, uno strumento di militanza e di giuste battaglie. In sintesi: un osservatorio da cui guardare e conoscere il mondo alla luce della fede cristiana e da cui rispondere ad ogni domanda alla luce del Cristo e del suo Vangelo. Senza facili accomodamenti, senza soluzioni annacquate o sbrigative, tanto per stare in pace con tutti. Questo è il vero cuore del nostro settimanale, ha concluso il nostro Vescovo, invitandoci a riscoprire nel tessuto della nostra città, spesso arroccata su posizioni di astiosa chiusura, il confronto, la necessità di incontrarsi, di cercare insieme, di riscoprire insieme le cose importanti e belle della vita, così da inaugurare per Trieste – ora stretta da una crisi davvero preoccupante – una stagione nuova di creatività e soprattutto una prospettiva futura che faccia fruttificare le ricchezze e le risorse del suo passato e del suo presente. Il nostro settimanale è pronto a dare il suo contributo, consapevole sì di essersi impegnato intensamente sino ad ora, ma anche di essere sempre all’inizio e di dover dare ancora molto e non solo per la vastità di quanto noi uomini abbiamo da dire o da fare, ma soprattutto per gli insondabili e inesauribili tesori della nostra fede.

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