La Vicesindaco di Trieste risponde tramite un comunicato stampa alla nostra richiesta di spiegazioni. Perplessità restano, anzi, aumentano.

La risposta della Vicesindaco di Trieste




Vita Nuova ha pubblicato nella sua versione on line un articolo di Amedeo Rossetti de Scander dal titolo “Il Comune spieghi questa pubblica vergogna” (lo si veda in home page). Ieri 5 marzo, la Vicesindaco Fabiana Martini ha diramato tramite l’ufficio stampa del Comune di Trieste un Comunicato di risposta alla nostra richiesta di una spiegazione che pubblichiamo qui sotto. Oggi, venerdì 6 marzo, Vita nuova cartaceo in edicola dedica una pagina intera all’argomento.

Siccome a nostro parere le “precisazioni” della Vicesindaco hanno ingarbugliato ancora di più la questione, ritorneremo entro breve sull’argomento. 

*****

RISPOSTA DELLA VICESINDACA FABIANA MARTINI

In relazione all’articolo apparso su www.vitanuovatrieste.it dal titolo “Il Comune di Trieste spieghi questa pubblica vergogna” la Vicesindaca Fabiana Martini precisa quanto segue:

Nella scuola dell’infanzia comunale a cui fa riferimento l’estensore dell’articolo (e così avverrà in tutte le altre interessate dal progetto) la coordinatrice ha predisposto il seguente percorso prima dell’avvio in fase sperimentale de “Il gioco del rispetto”:

1. affissione all’albo genitori di un avviso informativo sulla formazione avviata e sul gioco (in allegato)

2. gioco messo in visione delle famiglie (con nota esplicativa della coordinatrice)

3. convocazione di un collegio docenti dedicato all’argomento (tenutosi nel pomeriggio di ieri, mercoledì 4 marzo)

4. riunione plenaria dei genitori (convocata per mercoledì 11 marzo)

5. a seguire Consiglio della scuola

6. autorizzazione scritta dei genitori favorevoli

7. organizzazione delle attività alternative per i bambini le cui famiglie si dichiareranno contrarie alla partecipazione dei loro figli a quest’attività.

Parlare di mancanza di trasparenza, o di finta trasparenza, e di attività proposta a insaputa dei genitori significa, pertanto, affermare il falso.

È vero, come è stato scritto, che l’attività non è stata inserita nel POF della scuola, in quanto la proposta di adesione è arrivata successivamente alla scadenza di approvazione: proprio per questo l’attività ha carattere facoltativo, sperimentale, e prevede un’attività alternativa.

Ma veniamo al contenuto vero di quest’attività, così semplicisticamente ridotta a un paio di frasi estrapolate qua e là.

CHE COS’È IL GIOCO DEL RISPETTO

Il Gioco del rispetto è un insieme di proposte di gioco per i bambini e le bambine delle scuole dell’infanzia, studiato per trasmettere loro il concetto dell’uguaglianza tra uomini e donne, così come sancito dalla Costituzione Italiana. Attraverso il gioco, i bambini e le bambine apprenderanno che possono e devono avere gli stessi diritti di scegliere in futuro la professione che li realizzerà, così come da piccoli scelgono i giochi da fare a casa.

L’obiettivo del Gioco del rispetto è di trasmettere il valore delle pari opportunità di realizzazione dei loro sogni personali, sia che siano maschi, sia che siano femmine.

Il Gioco del rispetto lavora per l’abbattimento di tutti quegli stereotipi sociali che imprigionano maschi e femmine in ruoli che nulla hanno a che vedere con la loro natura. Ad esempio, si mette in discussione lo stereotipo per cui i padri debbano essere dediti soltanto al lavoro e possano dedicare solo pochi minuti al giorno ai loro figli, così come le madri non siano in grado di ricoprire posizioni di responsabilità all’interno delle aziende.

L’obiettivo è quindi quello di riequilibrare quella disparità tra uomini e donne che tanti danni sta oggi creando alla nostra società, sia dal punto di vista culturale e sociale, sia dal punto di vista economico, fino a sfociare in episodi di violenza di vario tipo.

Il Gioco del rispetto è un progetto frutto di mesi di lavoro che ha anche valenza scientifica, soprattutto per l’attenzione alla misurazione dei risultati.

CHE COSA NON È IL GIOCO DEL RISPETTO

Il Gioco del rispetto non affronta né i temi della sessualità, né quelli dell’affettività. Tra le proposte di gioco non ce n’è nessuna che riguardi l’educazione sessuale, né si toccano i temi dell’omosessualità, della corretta o non corretta composizione della famiglia.

Ciò che erroneamente e in malafede viene fatto passare come “gioco del dottore”, estrapolando frasi avulse dal contesto, è in realtà l’ennesima proposta di gioco che mira a evidenziare la capacità dei maschi di provare emozioni al pari delle femmine, per abbattere quindi lo stereotipo che vuole gli uomini privi del loro lato emotivo. Far sentire che i cuori dei bambini e delle bambine battono nello stesso modo, vuole accentuare la loro uguaglianza. Qualsiasi tentativo di attribuire malizia a questa proposta di gioco è perciò fuori luogo e offensivo nei confronti del valore educativo e scientifico del progetto.

Il Gioco del rispetto è un progetto completamente estraneo al recente e controverso dibattito sul gender ed è sufficiente documentarsi per averne evidenza.

Essendo il Gioco del rispetto un inno alla tolleranza, al confronto e al dialogo, sia le autrici del progetto sia le Istituzioni che l’hanno supportato sono sempre a disposizione per fornire dettagli o informazioni a chi volesse saperne di più.

                                                        La Vicesindaca

Fabiana Martini

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *